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Dall`Interpiana al "Nereo Rocco" Inchiesta della Procura di Trieste

ROSARNO L`indagine muove ancora i primi passi, ma nell`ambiente calcistico triestino non si parla d`altro. Premessa: una cordata calabrese è interessata a rilevare la Triestina, società che vanta u…

Pubblicato il: 20/07/2013 – 14:00
Dall`Interpiana al "Nereo Rocco" Inchiesta della Procura di Trieste

ROSARNO L`indagine muove ancora i primi passi, ma nell`ambiente calcistico triestino non si parla d`altro. Premessa: una cordata calabrese è interessata a rilevare la Triestina, società che vanta un passato glorioso ma è relegata nelle serie inferiori. Nell`ultima stagione, infatti, ha fallito la promozione in serie D, anche se spera ancora nel ripescaggio. La Procura di Trieste si è messa subito in moto e, secondo “Il Piccolo”, il pm Federico Frezza ha aperto un fascicolo per «atti non costituenti reato». Per capire come mai un gruppo di imprenditori abbia messo gli occhi su una società così lontana, almeno geograficamente, dalla Calabria.
Il magistrato vuole capire quali siano le intenzioni del gruppo che ha in Vincenzo Condomitti il proprio esponente di punta. I dubbi della Procura sono alimentati da una vicenda che affonda le proprie radici nel passato recento. Nell`aprile del 2011, infatti, la Cittanova Interpiana, di cui Condomitti era presidente, era stata sequestrata per `ndrangheta: la Dda di Reggio Calabria aveva individuato un filo criminale tra la cosca Pesce di Rosarno e la società sportiva, che garantiva – secondo gli inquirenti – una consistente fetta di consenso al clan. Un brutto precedente che ha fatto rizzare le antenne agli inquirenti, anche se l`imprenditore, all`epoca, si era detto «estraneo a qualsiasi vicenda criminale».
L’iniziativa del pm triestino – scrive il quotidiano friulano – «è volta dunque a tutelare preventivamente la Triestina e il suo futuro». Tra l`altro, l`ultimo summit sul futuro assetto societario del club sembrerebbe aver chiuso le porte sia ai calabresi sia a un`altra offerta, arrivata dal Kosovo.
È proprio il procuratore facente funzione a spiegare le motivazioni che l’hanno portato all’apertura del fascicolo: «La Procura sta valutando molto attentamente i requisiti della cordata calabrese che si propone di comprare la Triestina – spiega Frezza -, atteso che l’imprenditore di riferimento è stato considerato anni fa prestanome di un clan della ’ndrangheta (proprio quello dei Pesce, ndr) e la squadra di cui era presidente è stata sequestrata. Per ora, peraltro, nessun reato è stato ancora ipotizzato».
Tornando all’interesse manifestato dalla cordata per il sodalizio alabardato, tramite alcuni amici comuni – aveva spiegato Condomitti in un comunicato diffuso qualche giorno fa – il ds triestino Luciano Crupi aveva contattato l’ex arbitro internazionale Fabio Baldas, in modo da ottenere tramite lui un incontro con la proprietà della Triestina. E proprio Baldas è stato sentito l’altra mattina in Procura, come persona informata dei fatti, dal pm Frezza. (0020)

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