VIBO VALENTIA Dopo 24 giorni hanno interrotto la loro protesta, sono scesi dal silos e hanno tenuto una conferenza stampa davanti ai cancelli dello stabilimento Italcementi. Gli operai di Vibo Marina, che manifestavano contro la decisione dell`azienda di chiudere definitivamente l`impianto, da qualche giorno avevano intrapreso lo sciopero della fame ed erano intenzionati anche ad astenersi dal bere. Sono stremati, hanno ottenuto delle garanzie ma continuano a difendere i loro diritti con ogni mezzo, e si dicono pronti, a settembre, a riprendere la protesta.
«Abbiamo deciso di scendere – ha detto Giovanni Patania dello Slai Cobas – concedendo un`apertura di credito a istituzioni e azienda rispetto alle possibili soluzioni per dare un futuro al sito e ai lavoratori. Riteniamo che quanto è stato definito ieri nel tavolo tecnico in Prefettura possa essere un punto di partenza. Attendiamo, però, ulteriori ragguagli e, in mancanza di soluzioni praticabili, siamo pronti a tornare alla carica a settembre». All`incontro che i lavoratori hanno avuto con i giornalisti erano presenti i parlamentari Bruno Censore del Pd, Dalila Nesci di M5S e il consigliere regionale Pietro Giamborino.
«Voglio essere realista – ha dichiarato la deputata grillina – ancora non c`è niente di concreto per i lavoratori ma rispetto la loro decisione di scendere dal silo. Registro delle convergenze politiche – ha aggiunto – ma finché non vedrò fatti concreti non mi sbilancerò in alcun modo, continuando nell`impegno, nel dialogo e nel coinvolgimento del governo. Ai lavoratori ho detto che possono sempre contare su di me». Ieri, intanto, la Italcementi ha annunciato di aver affidato a Nomisma uno studio relativo alle possibilità di conversione dello stabilimento. «Ho ribadito la necessità – ha affermato in proposito la Nesci – che Nomisma consegni lo studio di fattibilità entro il primo settembre prossimo, per consentire alla politica di preparare rapidamente tutti gli interventi del caso. Ancora una volta – è la conclusione della parlamentare – ho insistito sui fondi europei, che vanno usati nella legge per creare nuova occupazione, sia per i lavoratori Italcementi che per l`intero comprensorio. Ho il dovere di lavorare perché tutto il vibonese inizi a uscire dalla crisi, dalla disoccupazione, dalla mancanza di prospettive. L`obiettivo è prioritario e mi vedrà sempre in prima linea insieme a chi vuole, senza interessi, il bene comune».
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