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«Il nuovo rettore si impegni per la legalità»

COSENZA «È un segno importante che gli impegni presi in occasione delle competizioni elettorali vertano sempre più sui temi della legalità e della trasparenza, segno dei tempi che vedono il ritorno…

Pubblicato il: 22/07/2013 – 13:39
«Il nuovo rettore si impegni per la legalità»

COSENZA «È un segno importante che gli impegni presi in occasione delle competizioni elettorali vertano sempre più sui temi della legalità e della trasparenza, segno dei tempi che vedono il ritorno della centralità di principi complessivamente ignorati nella vita delle istituzioni italiane». Lo affermano, in una dichiarazione, Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti, rispettivamente senatore e deputato del Movimento 5 Stelle.
«Legalità e trasparenza – aggiungono – non intese come cameo che rendano accettabili la solita recita ma come attributi necessari di un`azione politica scandita dai programmi formulati: ciò che conta sono i fatti. Il futuro rettore dell`Università della Calabria dovrà assicurare la massima apertura di quest`importante istituzione sulle coordinate della legalità e trasparenza, per recepire dal territorio e a sua volta propagare le autentiche istanze democratiche. Bisogna evitare che l`attuale competizione costituisca nuova occasione per l`infiltrazione della politica locale sulle coordinate del clientelismo e del nepotismo, con lobby sempre in prima fila ad appesantire la gestione universitaria di impieghi di risorse senza ritorno, escluso quello privato delle congreghe fondate su accordi più o meno occulti».
«Il M5S, di cui i sottoscritti sono solo portavoce – affermano ancora Molinari e barbanti –  invita quei cittadini che si apprestano al voto ad una riflessione consapevole sui veri interessi in gioco, che non saranno quelli di qualche consorteria rampante ma quelli diretti al cambiamento per un intero territorio per il tramite di un concreto impegno al miglioramento della formazione superiore in Calabria, ripensando, al contempo, ad un nuovo ruolo del Mezzogiorno nella società italiana. Un ruolo che veda la crescita e lo sviluppo non più come strumento di arricchimento di sempre più ristrette categorie privilegiate a danno dei più (sintomo evidente di un sistema ormai quasi arrivato al termine della sua parabola discendente) ma come limite dell`utilizzazione sostenibile delle non illimitate risorse che vedono il destino sociale dell`uomo non disgiunto da quello dell`ambiente in cui vive». (0020)

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