CATANZARO Perché le risorse smobilitate dallo Stato per pagare i debiti della Pubblica amministrazione sono solo in parte finiti alle imprese? Bisogna rivolgersi ai Governatori delle Regioni italiane. A sostenerlo è il Sole 24 Ore di oggi che riporta le analisi dei tecnici della Ragioneria generale dello Stato e del Ministero dell`Economia. Durante la presentazione del monitoraggio sull`attuazione del decreto 35, la Ragioneria evidenzia che mentre «per le Province hanno pagato e i Comuni si stanno muovendo, lo stesso non può dirsi per le Regioni. Ma le ragioni del loro ritardo – precisa il Sole – non vanno ravvisate nel ritardo o nelle omissioni con cui gli amministratori si stanno muovendo quanto negli “appesantimenti“ che lo stesso decreto impone per la concessione delle anticipazioni di liquidità con cui estinguere i debiti insoluti. Sia sanitari che non». Sulla scorta delle tabelle fornite dal Mef, ad apparire tra le più arretrate nel pagamento dei debiti non sanitari figurano la Sicilia, la Calabria e la Campania che sono ancora alle prese con la stesura dei piani per le coperture. La musica non cambia però per i debiti sanitari. A buon punto ci sono solo quattro regioni che dovrebbero saldare le loro obbligazioni entro il prossimo 21 agosto. Si tratta di Campania, Lazio, Piemonte e Puglia cui a breve si aggiungerà la Liguria.« Ora toccherà ai governatori provvedere ai pagamenti e se possibile accelerare. Nella consapevolezza che, se non rispetteranno i termini, l`esecutivo potrà esercitare il potere sostitutivo». Potere sostitutivo che si sostanzia da un lato nell`anomia di commissario ad acta e dall`altro adottando i provvedimenti e gli atti in attuazione dell`articolo 120 della Costituzione.
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