REGGIO CALABRIA «Legalità e sicurezza quali scelte sociali prioritari per ridisegnare il nuovo sistema carcerario calabrese nell’ottica di una “nuova” dignità del detenuto: è questo il messaggio più importante che si lega all’inaugurazione del carcere di Arghillà che scrive una pagina storica in termini di operosità, efficienza ed affermazione della centralità della persona». A dirlo, è il vicepresidente del consiglio regionale Alessandro Nicolò che ha partecipato alla cerimonia odierna di inaugurazione della struttura penitenziaria. «Venticinque anni segnati da una lenta burocrazia e da ritardi che hanno sempre rimandato al domani quello che era una esigenza fondamentale: dotare il nostro territorio di strutture adeguate e moderne dove il reo possa realizzare il suo reinserimento sociale e lavorativo. Per anni, abbiamo denunciato come le condizioni fatiscenti che accompagnano le carceri italiani, di fatto abbiano alimentato atteggiamenti autolesionistici e forme di aggressività che la cronaca, in tutto questo tempo, ci ha tristemente consegnato. Ebbene – continua il vicepresidente Nicolò – il taglio del nastro da parte del Ministro Cancellieri rappresenta un momento storico per la comunità calabrese e per la città di Reggio Calabria, il segno concreto e tangibile della vittoria dello Stato in una terra dove la criminalità alza continuamente la testa, e anche l’esempio di buona politica che produce risultati mettendo in campo un’azione di velocizzazione per il completamento della struttura».
Secondo il vicepresidente del Consiglio, «il sistema penitenziario costituisce uno degli indicatori di civiltà di uno Stato che non pensi solo a comminare “vendette”, ma che sia garante delle parti. Un sistema che diventi immagine reale della democrazia compiuta e dei diritti dei detenuti quali principi fondanti della nostra Costituzione che la sentenza di Strasburgo e la conseguente condanna dell’Italia hanno riportato nella più stringente attualità e drammaticità. La riconquista dei diritti umani passa da eventi come quello odierno, dalla nascita di un nuovo presidio di legalità in una terra certamente difficile, ma dove, grazie alla sinergia istituzionale, i grandi risultati e i grandi traguardi sono comunque possibili. Ed è in questo contesto che faccio mio l’augurio del ministro Cancellieri affinchè, dopo Arghillà, Reggio abbia anche il suo nuovo Tribunale». (0040)
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