REGGIO CALABRIA «Le paradossali dimissioni con decorrenza 24 luglio andante, quindi con efficacia insolitamente differita, formalizzate dal consigliere regionale Antonio Rappoccio da poco reintegrato, ubbidiscono ad una strategia infantile che insulta l`intelligenza anche un bambino ancorché palesemente finalizzata a bizantineggiare in un arco temporale fra l`altro scandito dall`udienza del Tdl già fissata per il prossimo 7 agosto». Lo afferma in una nota Aurelio Chizzoniti. «Nel contempo – aggiunge – oltraggiano il consiglio regionale perché legittimano la consumazione di una moltitudine di reati della cui reiterazione nessun magistrato coinvolto inquirente o giudicante, si è minimamente preoccupato, sdoganando spericolatamente un consigliere che si è esaltato strumentalizzando cinicamente il dramma della disoccupazione giovanile. Si è superato ogni limite e oggi in sospetta quanto insolita versione francescana volta a sterilizzare il ripristino della misura cautelare frettolosamente revocata lo stesso rinuncia ai rimborsi (quali?) dopo aver saccheggiato almeno 70.000 euro del gruppo, facendosi, altresì, rimborsare più volte le stesse spese e soprattutto gli stessi biglietti aerei. Il predetto, chiede spudoratamente comprensione – ma soltanto per due mesi – perché libero?? di ricominciare». «A questo punto – conclude Chizzoniti – bisogna capire se è un kamikaze oppure se ritiene di poter contare su sponde affidabili in ambienti, per fortuna minoritari ed eclettici, della magistratura giudicante. Un fatto è certo: l`escarcerazione di Rappoccio lambisce il modello tecnico di cui all`art. 379 c.p. (favoreggiamento reale) e più di un magistrato dovrà dare conto per questa stravagante quanto risibile goliardata». (0090)
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