REGGIO CALABRIA C`è il “caso Squillacioti”, ma non solo. Il consigliere regionale del Pd Demetrio Naccari Carlizzi continua la sua crociata sulla sanità regionale e i suoi dirigenti. Incompatibili o carenti dei requisiti necessari per svolgere gli incarichi, eppure ancora al loro posto. Naccari ha (ancora una volta) messo nero su bianco il problema, in una lettera indirizzata ai sub-commissari per il Piano di rientro, Luciano Pezzi e Luigi D`Elia, al direttore Francesco Massicci – che sovrintende all`andamento della spesa sanitaria calabrese – e ai ministeri competenti, nella quale ha evidenziato le anomalie che riguardano i manager delle Aziende regionali. «A distanza di 3 mesi circa dalla prima interrogazione nulla è dato sapere – spiega Naccari –. Ho dovuto presentare una seconda interrogazione indicando specificatamente gli articoli di legge da verificare per ogni singolo caso. Intanto abbiamo assistito prima al caso Cedolia a Cosenza, poi alle dimissioni del direttore sanitario di Vibo, da archiviare per altro unico caso di correttezza e buona fede, e quindi alla convocazione del direttore sanitario di Reggio Rosanna Squillacioti in Procura».
Proprio la vicenda che vede protagonista la dg dell`Asp di Reggio è – a prere del consigliere regionale – «un caso emblematico che va analizzato anche sociologicamente. Infatti il dipartimento Sanità finge di affannarsi tra un tavolo dipartimentale e la richiesta di approfondimenti dalle parti per dirimere una questione talmente lampante da avere spinto la Procura di Catanzaro a intervenire». Su tutti gli altri dirigenti, invece, «vige la consegna del silenzio. Nessuna decisione dal governo regionale, nessun ripensamento da parte dei soggetti nominati, nessuna risposta alle interrogazioni dal dipartimento Sanità. Nel frattempo chi manca dei requisiti continua a prendere decisioni (nulle) e a compiere atti (illegittimi), come proroghe di contratti già disapprovate dal Tavolo Massicci, approvazione di bilanci irregolari, oblazioni personali a carico dell’azienda e tanto altro ancora».
Infine, la stoccata ai due sub-commissari: «Sono curioso di sapere da Pezzi e D’Elia come intendano svolgere la funzione per cui il governo li ha nominati. Dal commissario (il governatore Scopelliti, ndr) invece non mi aspetto alcuna autocritica perché è evidente per tutti che ormai ha preso la strada del disinteresse verso le regole di buona amministrazione e verso ogni civile confronto». (0040)
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