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Maxiconfisca a imprenditore vicino ai Piromalli-Molè

REGGIO CALABRIA Beni per 30 milioni di euro sono stati confiscati a un imprenditore attivo nei settori sanità e immobiliare, Marcello Fondacaro, originario di Gioia Tauro ma da tempo domiciliato ad…

Pubblicato il: 30/07/2013 – 9:27
Maxiconfisca a imprenditore vicino ai Piromalli-Molè

REGGIO CALABRIA Beni per 30 milioni di euro sono stati confiscati a un imprenditore attivo nei settori sanità e immobiliare, Marcello Fondacaro, originario di Gioia Tauro ma da tempo domiciliato ad Ardea (Roma). Il provvedimento di confisca è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale ed eseguito dal personale della Dia di Reggio Calabria. Fondacaro è ritenuto vicino alla cosca della `ndrangheta dei Piromalli-Molè. I beni erano stati già sequestrati nel 2011.
Fondacaro è stato condannato per associazione mafiosa a sette anni di reclusione con sentenza ancora non definitiva, emessa dal Tribunale di Palmi nel 2001 e confermata dalla Corte di appello di Reggio Calabria il 20 dicembre 2011. L`imprenditore avrebbe fatto parte, in epoca successiva al 1997, della cosca Piromalli-Molè. Le indagini sfocieranno nell`operazione “Tempo”.
Nell’ambito di questo procedimento, Fondacaro è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria nel febbraio del 1998, dopo quasi due mesi di latitanza. Nel gennaio dell’anno successivo, il gip applicherà una nuova misura restrittiva, contestando all`imprenditore la sua vicinanza al clan almeno fino al 1993.
Fondacaro ha anche scontato la misura di sorveglianza speciale, per due anni, a seguito di un decreto emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nel quale veniva qualificato come un «medico disponibile» per le esigenze della cosca Molè.
Secondo l`accusa, Fondacaro avrebbe costituito un complesso sistema di gestione di istituti e laboratori di analisi, case di cura e riposo e imprese immobiliari, finalizzato ad eludere, anche con l’aiuto di prestanomi, eventuali misure di prevenzione patrimoniali.
La Procura di Palmi ha modificato le imputazioni iniziali, ridisegnando il reato associativo e configurando due ipotesi di violazioni di truffa aggravata sul presupposto che, le fittizie intestazioni di alcune società fossero funzionali non tanto a eludere interventi sul patrimonio, ma a ottenere indebite erogazioni dal Servizio sanitario nazionale e dall’Asp di Reggio Calabria dal 1998 al 2008, a Gioia Tauro, Lamezia Terme, Palmi, Catanzaro e Reggio Calabria.
In seguito alle articolate attività di indagine, dirette e coordinate dalla Dda di Reggio, il Tribunale aveva disposto, nell’estate del 2011, il sequestro del patrimonio riconducibile all`imprenditore.
Adesso arriva la confisca dei beni, a cui si aggiunge una nuova misura di sorveglianza speciale per 3 anni nei confronti del medico. A parere del gip, Fondacaro è un «soggetto socialmente pericoloso in quanto abitualmente dedito a traffici delittuosi e che vive almeno in parte con i proventi di tali attività delittuose».
È stata riscontrata infatti una cospicua sproporzione tra i redditi dichiarati da Fondacaro e i suoi familiari e il patrimonio posseduto
La confisca riguarda le quote sociali di cinque società con sede a Roma, Ardea e Mazara del Vallo, di cui tre operanti nel settore sanitario – “Florida 78 srl”, “Faf srl” e “Analisi cliniche chimiche Fondacaro dr. Marcello di Giacalone Vito & C.snc” – e due nel settore immobiliare ed edilizio – “Gruppo cm srl” e “Capo Vaticano srl”; circa 25.000 metri quadri di terreno edificabile, di cui circa 22mila a Ricadi, in una zona di rilevantissimo interesse turistico e altri appezzamenti ad Ardea; quattro appartamenti e un box; un’automobile; disponibilità finanziarie aziendali e personali. (0040)

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