REGGIO CALABRIA Complimenti al consiglio regionale della Calabria che conquista un nuovo primato: ha tra i suoi membri il primo consigliere regionale raggiunto da un “divieto di dimora”.
Infatti, per effetto della decisione adottata oggi dal Tribunale di Reggio Calabria, in accoglimento di analoga richiesta da parte del procuratore della repubblica Federico Cafiero de Raho, il consigliere regionale Antonio Rappoccio dovrà lasciare il territorio della Calabria e non potrà mettervi piede fino a nuovo ordine.
Così, mentre, su terreni diversi, i vertici della Regione Calabria si preoccupano di dare la caccia ai giornalisti, limitandone l`accesso a Palazzo Campanella o diffondendo false notizie, la reputazione della massima assemblea elettiva calabrese subisce un nuovo terribile colpo.
Tutto questo mentre i senatori del Pdl si preoccupano di mettere una pezza alle avventate dichiarazioni del loro leader con il risultato di rendere ancora più evidente la cappellata presa da Scopelliti nell` arringare i reduci dei “boia chi molla” adunati sul lungomare di Reggio Calabria.
Tenta la fuga dalle proprie responsabilità Scopelliti: i giornalisti “indagati” non sarebbero più sei ma… neanche uno. L`informativa della Squadra mobile sarebbe vecchia di anni e riguarderebbe non i giornalisti (tre) ma un avvocato che difende un collaboratore di giustizia e per questo ebbe a contattare tre giornalisti. Nessun giornalista è mai stato oggetto di indagini da parte della Squadra mobile e soprattutto nessuna indagine su “manipolazione dell`informazione” o su “pupi e pupari” che dirigerebbero l`opera di “cinque o sei” giornalisti è stata mai avviata dalle Procure di Catanzaro e Reggio.
Bugie su bugie, nel solco della peggiore tradizione della comunicazione istituzionale “by Modello Reggio”.
Questo non significa affatto che, per quanto ci riguarda, smetteremo di chiedere, anzi di pretendere, che sulle dichiarazioni all`Ansa del governatore Scopelliti che tanto allarme hanno creato nei calabresi, sia aperta una inchiesta giudiziaria da parte della magistratura competente e sia avviata ogni iniziativa a tutela dei giornalisti da parte dell`Ordine che qui in Calabria li rappresenta.
In tale direzione si stanno già adottate tutte le iniziative legali possibili, con buona pace dei desiderata del “coordinamento dei senatori calabresi del Pdl”. (0020)
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