FABRIZIA Sta per cominciare lo sciopero della fame e della sete. Giuseppe Iennarella, imprenditore di Serra San Bruno testimone chiave del processo “Business cars”, che vede alla sbarra diverse persone accusate a vario titolo di usura ed estorsione, lo ha annunciato ieri con una nota inviata alla Prefettura vibonese. Iennarella aveva come unica fonte di sostentamento la farmacia della moglie, Laura Mamone, che però ha dovuto chiudere non riuscendo a pagare i fornitori, a causa dei forti ritardi nella liquidazione di alcune spettanze – già deliberate a suo favore – relative ai fondi antiusura cui ha diritto. I coniugi Iennarella al momento, non riuscendo neanche a pagare le bollette di casa, vengono ospitati da alcuni parenti che provvedono al loro sostentamento.
Di recente, proprio a ridosso delle udienze in cui hanno testimoniato sia lui che la moglie, il testimone di giustizia ha subìto due intimidazioni: prima un colombo impiccato al cornicione della sua abitazione, a Fabrizia, poi tre proiettili lasciati sul cofano dell`auto, avvolti in un pezzo di carta. Iennarella, assistito dal legale Giovanna Fronte, non è attualmente sottoposto ad alcun programma di protezione, sebbene le sue dichiarazioni abbiano fatto emergere un giro di usura senza precedenti, con tassi di interesse da capogiro.
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