Dieci tweet per farsi assumere

Il lavoro da sempre nobilita l`uomo e sta alla base della nostra Costituzione. Da questo ne deriva il bisogno di elevarsi socialmente, mirando a poter affermarsi nella vita come dei professionisti. Belle parole, ottimi concetti, ma se si parla della realtà calabrese queste non possono che restare delle ambizioni in cui il condizionale è un diktat imprescindibile. È difficile farsi notare, essere fautori di un qualcosa di nuovo e che possa diventare quella voce (intonata) ma fuori dal coro. È risaputo infatti che in sede di colloquio, chi ci arriva dopo la corsa all`invio di curricula – il prerequisito -, si imbatte nell`insidiosa domanda  sapientemente velata: «Perché dovremmo scegliere te?». Lucia Mazzuca, poco più che ventisettenne, ha cercato di ovviare all`elusivo e un po` logoro mondo del lavoro nel Meridione con un`intuizione che ancora non ha portato dei frutti tangibili, ma che si segnala almeno come curiosità. In questo caso, l`impegno è stato faticoso come scrivere un Tweet. Stanca di innumerevoli ore e energie sprecate nella partecipazione a selezioni pubbliche, e alla corsa all`impaginazione dell`ultimo curriculum senza risposta (e con quasi totalità di certezza, nemmeno di lettura), da ricercatrice sociale – quindi abile stratega nella comunicazione – ha deciso, durante l`ennesima navigazione nel web, di affidarsi ad un “porto” sicuro: il social network. Nello specifico quello con cui le star si fanno pubblicità: dalla sponsorizzazione -asuale, è ovvio- degli occhiali, al nuovo taglio di capelli che farà tendenza da lì a poco. In realtà l`intuizione della giovane calabrese è stata semplice e logica: tweettare (in soli 10 cinguettii) il suo bagaglio di esperienza. «Ho pensato a Twitter che è un media che non nasce per lo sviluppo di contatti professionali ma per l`immediatezza e l`estrema sintesi del messaggio, poteva farmi conoscere con un impatto immediato e dinamico, e vista la massiccia presenza di aziende, enti pubblici e università, ho tentato di riassumermi in 10 tweet per dare un`idea sintetica, diretta ed efficace delle mie competenze ed esperienze professionali». Da queste semplici parole, nasce l`intenzione quindi di “zippare” un curriculum e far venire alla luce il suo frutto: una pagina – “@Cvin10tweet!” – al cui interno la descrizione diventa ovviamente dettagliata e ci sono i riferimenti per mettersi in contatto con gli eventuali datori di lavoro. Questo è uno dei segnali tangibili benché timidi di come l`effetto nefasto della crisi porti certamente degli squilibri, ma anche altrettanta voglia di fare (bene) il proprio lavoro. In un Paese in declino e in una regione molto penalizzata, è importante trovare questi escamotage per investire su se stessi, senza la necessità di “sgomitare” per raggiungere una meta non meritata e spesso effimera. E se le vie del Signore sono infinite, si spera che almeno Twitter possa aprirne altre.