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Testimone di giustizia in sciopero della fame, garanzie della Prefettura sui fondi antiusura

VIBO VALENTIA Giuseppe Iennarella, testimone chiave del processo “Business cars”, ha incontrato nella mattinata odierna il viceprefetto Emanuela Greco, dalla quale ha avuto garanzie circa l’erogazi…

Pubblicato il: 05/08/2013 – 17:42
Testimone di giustizia in sciopero della fame, garanzie della Prefettura sui fondi antiusura

VIBO VALENTIA Giuseppe Iennarella, testimone chiave del processo “Business cars”, ha incontrato nella mattinata odierna il viceprefetto Emanuela Greco, dalla quale ha avuto garanzie circa l’erogazione dei fondi antiusura, già deliberati a suo favore, ma ancora non corrisposti. Come si ricorderà Iennarella, che con le sue denunce ha fatto scoprire un giro d`usura da capogiro, aveva avviato lo sciopero della fame e della sete per protestare contro i ritardi burocratici che hanno messo in ginocchio l`attività della moglie, Laura Mamone, titolare di una farmacia a Fabrizia, che è tuttora l`unica fonte di sostentamento dei coniugi. «Ancora una volta – si legge in una nota diffusa dal testimone di giustizia – ci si è resi conto dell’effettiva tempestività e concretezza del lavoro svolto dagli uffici Prefettizi nell’istruire le pratiche relative all’accesso ai fondi antiracket ed antiusura; è emerso altrettanto chiaramente – aggiunge – la volontà della Consap (società che gestisce i fondi destinate alle vittime mafia, estorsione e usura) a non prestare aiuto a chi è vittima di tali gravissimi reati, suffragati da ciò dal Comitato centrale di solidarietà».
Tale organo avrebbe rilevato un errore «insignificante» su un documento prodotto nel marzo scorso e necessario all’erogazione del mutuo richiesto, ma la relativa comunicazione sarebbe stata fornita alla Prefettura solo il 2 agosto scorso, cioè durante la protesta di Iennarella. Per Iennarella ciò è «scandaloso»,  perché per smuovere la burocrazia bisogna mettere in atto proteste eclatanti.
«Oggi mi è stato garantito dall’Utg – conclude il testimone chiave di “Business cars” – il celere completamento delle istruttorie riguardo le mie istanze, fiducioso di ciò, ancora una volta resto in attesa ma determinato a mettere in atto altre proteste eclatanti se ciò che è stato prospettato non verrà mantenuto. Mi corre l`obbligo di sottolineare che le istanze presentate dalla dottoressa Mamone, mia moglie, costituita parte civile nel celebrando processo “Business Cars”, ad oggi non sono state prese in nessuna considerazione dal Comitato».

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