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Salvatore Scalzo, "A piedi nudi"

NICOTERA Continua il tour “A piedi nudi” di Salvatore Scalzo in Calabria. Giovedì 8 agosto, il libro dell`ex candidato Sindaco per Catanzaro, è stato presentato a Nicotera (VV). Accanto a Scalzo, i…

Pubblicato il: 12/08/2013 – 19:34
Salvatore Scalzo, "A piedi nudi"

NICOTERA Continua il tour “A piedi nudi” di Salvatore Scalzo in Calabria. Giovedì 8 agosto, il libro dell`ex candidato Sindaco per Catanzaro, è stato presentato a Nicotera (VV). Accanto a Scalzo, il sindaco del bellissimo paese del vibonese, Francesco Pagano, Vincenzo Capellupo, consigliere comunale Pd di Catanzaro, e Paolo Pollichieni, direttore del “Corriere della Calabria”. Cornice dell`incontro, il bar “Le Terrazze di Martina”, gremito per l`occasione. Come spesso avviene negli incontri di presentazione, il libro “A piedi nudi” è solo il punto di partenza di una discussione che finisce, inevitabilmente, per convergere sui temi della più stretta attualità politica, nazionale e locale. «Io vado volentieri dove c`è Salvatore Scalzo – ha spiegato Pollichieni – perché credo che rappresenti una scommessa di speranza e disperante. Di speranza perché lui e il suo gruppo non hanno paura di mettersi in discussione, ci mettono la faccia e credono nel progetto che hanno iniziato a costruire nel 2011. Disperante, invece, perché solo una volta San Francesco è riuscito a convertire il lupo. Cioè, il rischio di essere sbranati è elevato». «L`avventura di Scalzo – ha proseguito Pollichieni – è stata e continua ad essere importante per il nostro panorama politico, ma purtroppo non è stata capita realmente appieno da chi ne avrebbe potuto trarre giovamento, ovvero il Pd. Insomma. Scalzo sta sulle scatole del Pd calabrese. Il problema è infatti che le voci di Scalzo, di Capellupo e di chi ha fatto nascere questo progetto a Catanzaro, così come quelle di chi ha creato progetti simili in Calabria, sono spesso isolate dal resto del partito. Insomma, c`è un Pd che non sta facendo il proprio dovere. Ad esempio, sulla questione della Fondazione Campanella, il Pd locale prova a fare ora molto rumore, ma nessuno dei maggiorenti del partito si è mai scomodato per far notare come l`attuale vicesindaco nonché assessore alla cultura del Comune di Catanzaro, fino ad una manciata di mesi prima delle elezioni era il direttore generale proprio della Fondazione ed è risultato tra i primi degli eletti… Perché nessuno ne parla? Il punto è che alla Regione il Pd parla poco di molte cose, dimostrandosi così spesso incapace di interpretare il suo ruolo di opposizione. Questo è solo uno dei problemi dovuti alle scelte che il Pd fa a Roma e che poi fa pagare alla Calabria». Il tema del Pd calabrese è caldo e attuale, così come lo stesso Scalzo aveva sottolineato nei giorni passati con la sua nota sull`accordo regionale per l`istituzione dei corsi di Professioni Sanitarie anche su Cosenza, ratificato senza che i consiglieri regionali Pd eletti a Catanzaro si opponessero: «A Catanzaro – ha detto Scalzo nel suo intervento – stiamo costruendo un`opposizione che sia realmente indipendente e autonoma, che abbia la libertà di poter dire la propria in ogni situazione, in ogni occasione. Perché sono queste le caratteristiche che una vera opposizione deve avere, altrimenti è sempre necessario domandarsi il perché un`opposizione evita di intervenire su determinati temi e atti». Il Pd in Calabria come paradigma delle difficoltà di quello nazionale, dunque: «Sono preoccupato per il mio partito – ha proseguito Scalzo -. La grande sfida a cui è chiamato il Pd in campo nazionale e dunque locale è l`attacco alle rendite di posizione. In Italia siamo in recessione da oltre otto trimestri, un caso unico e preoccupante, che si manifesta con gravi ritardi sui pagamenti alle aziende e con un tasso elevatissimo di disoccupazione e precariato. In questo contesto, non si può non prendere coscienza del fatto che garantire una rendita di posizione a chi non ha meriti specifici, è il vero tappo del Paese tanto per la politica tanto per l`economia. In politica, per come la vedo io, chi ha una certa posizione e la ricopre immeritatamente da trent`anni , come avviene in Calabria, se ne deve andare a casa. E se il Pd non è capace di ristrutturare questo sistema, di agire come partito del cambiamento correggendo le aberrazioni, lo stesso Pd diventa un contenitore inservibile. Non si sta dentro a un partito tanto per avere una tessera, ma perché si crede realmente che questo possa servire a risolvere i problemi di una comunità, di una nazione. Questo, come detto, vale a livello nazionale ma anche a livello locale: in Calabria, a mio avviso, esistono due Pd, uno formato costituto da energie nuove, diffuse e dinamiche, che intende la politica come servizio alla collettività, e un altro che dimentico dei propri limiti e fallimenti, non vuol far altro che mantenere le proprie posizioni, il proprio status».

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