ISOLA CAPO RIZZUTO Applausi e proteste per il ministro Cecile Kyenge al momento di lasciare il Cara di Isola Capo Rizzuto. Mentre molti migranti applaudivano la Kyenge che si è intrattenuta con loro per 40 minuti, una ventina ha cercato di bloccare il corteo di auto buttandosi per terra. I manifestanti sono stati allontanati dalle forze dell`ordine e il ministro ha potuto proseguire il viaggio che l`ha, poi, portata a Crotone per la consegna di attestati di cittadinanza simbolica a 8 bambini stranieri nati in Italia. La visita è stata un’occasione per discutere di ospitalità e immigrazione. «I migranti – ha detto il ministro – si sono lamentati con me per le condizioni in cui vivono, ma le ragioni della protesta non sono ben specifiche. Certo, c`è qualche pecca da affrontare con i responsabili della struttura, ma l`ospitalità c`è».
I problemi non sono pochi, ma, secondo la Kyenge, «la condizione dei centri di accoglienza è un problema anche europeo. L`Europa non può lasciare sola l`Italia. Le soluzioni – ha aggiunto vanno cercate insieme. Sono per la mediazione, l`incontro ed il dialogo, mai per lo scontro e la violenza».
La visita del ministro era stata caratterizzata da un fuori programma. Cecile Kyenge, infatti, era stata “bloccata” all`interno del Cara di Isola Capo Rizzuto dalla protesta pacifica di una trentina di ospiti che si erano messi davanti al cancello impendendo l`uscita dell`auto in cui si trovava il ministro.
I manifestanti – gli stessi che ieri hanno bloccato la statale 106 – avevano chiesto di poter parlare con il ministro e mostrarle le condizioni della struttura di cui sono ospiti. Cecile Kyenge ha avuto un breve dialogo con tre manifestanti. «Sono scappato dalla guerra e voglio restare nel vostro Paese»: sono alcune delle parole dette al ministro da un immigrato siriano. Dopo il colloquio il ministro, che aveva già visitato la struttura riservata a donne e bambini, ha deciso di visitare tutta la struttura, comprese le aree destinate agli uomini. La Kyenge è stata in uno dei container in cui sono ospitati alcuni migranti e ha visitato anche i servizi igienici. Poi si è spostata nel Centro territoriale permanente, l`ufficio dedicato a rilasciare i permessi di soggiorno, intrattenendosi a parlare con il personale. ?Cecile Kyenge, in Calabria da lunedì scorso, era giunta stamani al Centro di accoglienza richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, accompagnata dal prefetto di Crotone Maria Tirone, e ha visitato anche l`attiguo Cie, chiuso nei giorni scorsi dopo le devastazioni provocate da una protesta scoppiata per la morte di un cittadino marocchino. Il Cara di Isola è il più grande d`Europa con i suoi 1.450 posti ed è occupato attualmente da circa 1.800 persone.
«LA CHIUSURA DEL CIE UN PROBLEMA NAZIONALE»
Gli incontri calabresi del ministro sono andati avanti nel pomeriggio. Cecile Kyenge, a Crotone, ha detto che «in questo momento l`integrazione dev`essere a doppio senso. L`attenzione va prestata “sia da parte degli operatori che subiscono sicuramente una tensione enorme perché non è facile lavorare all`interno della struttura, sia ai richiedenti asilo. Dai colloqui avuti stamani al Cara di Isola capo Rizzuto è emersa la richiesta di snellimento delle procedure per i richiedenti asilo». Sulla chiusura del Cie di Isola Capo Rizzuto dopo una rivolta di migranti, il ministro ha spiegato che si tratta di «un problema nazionale che deve fare riflettere su quelle che sono le norme e le leggi sull`immigrazione. La chiusura del centro è l`ultima insieme a quella di Lamezia Terme, di Modena, di Bologna. E deve favorire l`apertura di una riflessione». Una riflessione anche sulla questione dei rifugiati: «Oltre al percorso di accoglienza di integrazione che sta facendo l`Italia, è un percorso internazionale. Deve riguardare tutta l`Unione europea e deve essere portato avanti non da un unico Paese ma da tutta la comunità, rafforzando gli accordi con i Paesi d`origine. Su questo il nostro ministero sta portando avanti un discorso sostenendo un percorso di democrazia e di pace nei Paesi di provenienza dei migranti». Il ministro, al suo arrivo a Crotone, davanti al Municipio, ha trovato una decina di manifestanti di Forza Nuova con un cartello con la scritta «Basta razzismo anti italiano. Kyenge dimettiti». In piazza c`era anche un nutrito gruppo di aderenti ad associazioni impegnate nel sociale e nell`assistenza e nel sostegno ai migranti che hanno incoraggiato il ministro con applausi.
CITTADINANZA SIMBOLICA PER 8 BAMBINI STRANIERI
Nel municipio di Crotone, invece, il ministro ha partecipato alla cerimonia per l`attribuzione simbolica della cittadinanza a otto bambini stranieri nati in Italia. Nel corso dell`iniziativa, il sindaco di Crotone Peppino Vallone ha chiesto «un osservatorio permanente del ministero a Crotone supportato dall`esperienza locale, sia in termini di istituzioni che di associazionismo, che può diventare prezioso per mettere in campo azioni positive che possono, successivamente, essere mutuate su scala nazionale».
«Questa città – ha risposto il ministro – avrà grande attenzione da parte del mio ministero». Gli otto bambini, tre mesi il più piccolo, 12 anni la più grande, hanno ricevuto la cittadinanza attraverso il regolamento “Io sono Crotonese, Io sono Italiano“ approvato a Crotone tra le prime città italiane. Oltre alla pergamena, ai piccoli è stata consegnata anche una copia della Costituzione ed una bandiera Tricolore.
Vallone, nel suo intervento ha anche sostenuto che «fa male vedere in questa città donne ed uomini costretti a vivere in condizioni disumane per l`assenza di strutture in grado di accoglierli. La mia visita in Calabria, ed a Crotone – ha detto il ministro – ha questo scopo. Non vi lasceremo soli. Sono con voi».
«UN CAMBIAMENTO CULTURALE
PER FAVORIRE L`INTEGRAZIONE DEI ROM»
«Grazie dell`accoglienza. A 50 anni dal discorso “I have a dream” di Martin Luther King oggi abbiamo la responsabilità di concretizzare questo sogno nel nostro Paese». È la dedica scritta dal ministro per l`Integrazione Cecile Kyenge sull`albo d`onore del Comune di Cosenza al termine di una visita compiuta oggi. «L`impressione che ho avuto in questi giorni in Calabria – ha detto il ministro ai giornalisti – è positiva, questa è una terra che sa essere accogliente». Rispondendo poi ad una domanda sulla questione rom, alla luce dell`esperienza che vive Cosenza in cui da anni risiede una comunità, il ministro ha sottolineato che «esiste un tavolo istituito presso il nostro dicastero che segue l`evolversi del fenomeno. A settembre faremo una valutazione delle problematiche sul territorio alla luce soprattutto di quanto verrà stabilito in sede europea. In Italia, nel corso di questi anni, sono stati avviati progetti di collaborazione con gli enti locali per favorire l`integrazione delle comunità rom. I prossimi progetti comunque, dovranno avere come punti fondamentali l`integrazione scolastica, sanitaria e abitativa. È necessario un cambiamento di culturale da parte degli italiani così come della comunità dei rom per garantire la vera integrazione. Non è semplice, non sarà immediato, abbiamo bisogno di tempo e fondi, ma è un`azione fondamentale». (0020)
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