Meno di quattro su dieci. Il numero dei calabresi “occupati” è il più basso d’Italia. E per distacco. La media nazionale è del 55,7% e noi riusciamo a stento a segnare un risicatissimo 39% che ci pone alll’ultimo posto. Sono i dati Istat resi pubblici stamattina a certificare in modo impietoso il collasso del nostro sistema produttivo.
Nel secondo trimestre, rileva l`Istat la disoccupazione era al 21,9% in Campania (dal 18,5% dello stesso periodo del 2012), al 21,6% in Sicilia (dal 19,4% di un anno prima) e al 21,5% in Calabria (dal 19,8% di un anno prima). Insomma, anche in questa classifica siamo riusciti a salire sul podio dei peggiori.
Tra le regioni con il tasso di disoccupazione più basso c`è il Trentino (5,8%), il Friuli (6,9%), il Veneto (7,5%) e la Lombardia (7,6%). Il tasso di occupazione più alto è a Bolzano con il 70% delle persone tra i 15 e i 64 anni al lavoro.
Giova ricordare che la crisi c’è per tutti, ma se con il passare degli anni e malgrado l’enorme flusso di fondi europei il nostro distacco dalle regioni virtuose aumenta invece di ridursi, non è del tutto sbagliato immaginare le responsabilità della nostra classe dirigente.
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