Tutelare le clementine. È l`obiettivo dei produttori agrumicoli della Piana di Sibari, decisi a salvaguardare e valorizzare la produzione. «Sarebbe opportuno – dicono alcuni imprenditori agricoli di Corigliano e Rossano – dare vita ad un sodalizio per far sì che tutti i nostri sacrifici, i nostri diritti, la nostra esperienza diventi patrimonio comune a servizio non solo delle nostre aziende ma, più in generale, dell’intero territorio. Anche se esistono associazioni di categoria riconosciute a livello nazionale – osservano – avvertiamo l’esigenza di dar vita ad una rappresentanza del comparto agrumicolo della Sibaritide». Misure concrete che possano dare fiato ad un settore sempre più in crisi. Tra le proposte, quella di creare meccanismi di pagamento anticipato dei prodotti esportati nelle grandi città italiane al fine di ovviare ai persistenti, cronici ritardi nei pagamenti che mettono in ginocchio intere aziende. Mercatini dell`agroalimentare, campagne di conoscenza dei prodotti locali, nuovi e più efficienti canali distributivi, tutela giudiziale e stragiudiziale nelle pratiche commerciali, sono le altre richieste messe nero su bianco dai produttori. Le clementine di Calabria (IGP), prodotte nella Piana di Sibari, hanno qualità organolettiche che le rendono uniche, facilmente distinguibili dalle clementine d`importazione. Un mix di qualità del terreno, tecniche di coltura, clima e tracciabilità, rendono la piana di Sibari habitat ideale e zona di produzione d`eccellenza di questa pianta.«Compito dell’associazione che vorremmo costituire – concludono i promotori dell’iniziativa – sarebbe quello di stabilire dei criteri che tuteli davvero la categoria e quindi l’intera economia locale, ci auguriamo che questa nostra idea possa trovare in breve tempo riscontri e adesioni».
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