Per “Quel che resta” doppio premio al Festival del cinema del Salento

È calabrese il primo film italiano ad aggiudicarsi il premio come migliore opera al Festival del cinema del Salento. In realtà “Quel che resta”, la pellicola di Lazlo Barbo sul terremoto del 1908, di premi se n`è portati a casa due: «Stavamo per scendere dal palco tutti contenti, quando ci hanno invitati a restare: “Il film ha vinto anche il premio come migliore colonna sonora”, e altri applausi – racconta Giacomo Battaglia, nel cast con Gigi Miseferi, Luca Lionello, Giancarlo Giannini, Franco Nero, Rosa Pianeta e Federica Bianco –. Una soddisfazione aggiuntiva visto che l`autore, Sandro Scialpi, è anche lui calabrese…».
Snobbato dalla Cfc ed escluso dall’ultimo Festival del cinema di Roma non senza polemiche, “Quel che resta” è nato da un’idea del precedente presidente della Calabria film commission, Francesco Zinnato. Realizzato in collaborazione con la società “Produzione straordinaria” e con il sostegno di “Cinecittà Luce” e della Provincia di Reggio Calabria, dopo la prima romana a Villa Borghese, il 18 febbraio è stato proiettato all’interno del “Los Angeles, Italia film fashion and art fest” con un buon successo di pubblico e critica.
“Quel che resta”, girato tra la Calabria e gli studi di Roma e ispirato ai racconti di due autori reggini (“Ricordi d’un dissepolto” di Michele Calàuti e “Le baracche” di Fortunato Seminara), dal 3 ottobre sarà proiettato a Reggio Calabria e in seguito su tutto il territorio regionale. Mentre, grazie a un connubio con l’Ordine degli avvocati cosentini (il trailer del film di Barbo ha aperto a giugno la presentazione del libro “Dentro al terremoto. Saperi contaminati”, Rubbettino) sono pronti anche dei passaggi nel capoluogo bruzio. In programma, poi, presentazioni nelle scuole cosentine, reggine e crotonesi, «per parlare anche di prevenzione», spiega l’attore reggino. A novembre una proiezione speciale a L`Aquila, terra martoriata dal sisma del 2009 e ancora in attesa di rinascere. «Il film racconta i problemi dei sopravissuti e il loro disagio dal punto di vista psicologico – aggiunge ancora Battaglia –, oltre a essere una storia meridionale. Forse anche per questo, oltre ai premi, in Salento ci è stato tributato un “grazie” a nome di tutto il Sud per una storia esemplare di rinascita, tra mille difficoltà». (0070)