COSENZA Ritardi nei pagamenti e differenziazioni dei tempi di saldo dei salari. Un atteggiamento che secondo la Cgil-Funzione pubblica si perpetua da tempo all`interno della “Calabria Maceri”, l`azienda di gestione dei rifiuti solidi urbani della provincia di Cosenza. Per questo il segretario provinciale bruzio, Massimiliano Ianni attacca: «Siamo stanchi dell’atteggiamento della “Calabria Maceri” e siamo altrettanto stanchi del comportamento dei Comuni che non pagano mai per il servizio ricevuto. Un sistema – lamenta il rappresentate sindacale – che si inceppa ormai da diversi anni senza che la politica, quella vera, prenda provvedimenti in merito. A volte siamo stati in silenzio per consentire alle aziende del settore, dopo il fallimento della Valle Crati, di organizzarsi, posizionarsi sul mercato, rilanciarsi in un settore in forte espansione nel resto d’Italia». Secondo Ianni però «il prezzo per il senso di responsabilità dei lavoratori e della Fp Cgil non può essere una penalizzazione dei lavoratori medesimi. Riteniamo che tutti i dipendenti abbiano diritto al pagamento puntuale dello stipendio e che la sfera dei diritti all’interno di Calabria Maceri vada allargata». Tra riconoscimenti da introdurre per i lavoratori ci sarebbero «il ticket mensa, la somministrazione del latte e maggiore sicurezza sul lavoro. In questa fase difficile, anche e soprattutto dal punto di vista economico, azioni di questo tipo avrebbero un effetto dirompente e positivo. Così come sarebbe “rivoluzionario” garantire da parte dell’azienda altri benefici per i lavoratori: costanti visite mediche, asilo nido aziendale, premi di produttività, acquisto libri per i figli dei lavoratori iscritti all’università». Per il segretario provinciale della Fp-Cgil, «le risorse ci sono, i Comuni incassano la tassa sui rifiuti e devono riversarla immediatamente alle aziende che gestiscono il servizio. In questi giorni abbiamo indetto uno stato di agitazione proprio sulla vertenza Calabria Maceri, la stessa procedura la adotteremo per tutte le società impegnate in questo settore, proprio per lanciare il nostro grido di allarme e per ribadire le nostre proposte». Ianni si dice convinto che «il settore dei rifiuti e quello della depurazione possono e debbono diventare settori trainanti per lo sviluppo del nostro territorio. Se non si adottano politiche vere in questa direzione – conclude – diventa una perdita di tempo parlare di mare pulito, di turismo e di agricoltura di qualità». (0090)
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