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Furti di rame, blitz a Gioia Tauro

Due persone arrestate e un`azienda, la Tra.Fer, sequestrata. È questo il bilancio dell`operazione del Corpo Forestale di Reggio Calabria denominata “Oro rosso” e coordinata dalla Procura della Repu…

Pubblicato il: 23/09/2013 – 16:55
Furti di rame, blitz a Gioia Tauro

Due persone arrestate e un`azienda, la Tra.Fer, sequestrata. È questo il bilancio dell`operazione del Corpo Forestale di Reggio Calabria denominata “Oro rosso” e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi,  che ha visto l’impiego di circa 50 unità supportate da un elicottero del Centro operativo aeromobili del Corpo forestale di Lamezia Terme. In manette sono finiti Antonio Abate, 47 anni, socio della società Tra.Fer, già noto alle forze dell`ordine, e Francesco Bevilacqua 53 anni.  L’operazione ha preso avvio da un sequestro penale effettuato nel luglio scorso presso la Tra.Fer di Gioia Tauro. All’interno dell’azienda, infatti, il personale del Corpo forestale aveva rinvenuto e sequestrato una tonnellata e mezzo di cavi di rame provenienti dal furto operato nei giorni precedenti sulle linee elettriche ad alta tensione dell’Enel, così come attestato dai tecnici specializzati della società elettrica. A seguito di tale ritrovamento è stata avviata un’intensa attività investigativa che, sfruttando anche alcune videoriprese dell’area aziendale, ha portato ad individuare un episodio in cui Francesco Bevilacqua ha conferito alla ditta di Gioia un ingente quantitativo di cavi di rame abilmente occultato nel cassone di una motoape al di sotto di alcune reti del tipo in uso per la raccolta delle olive. Nel corso del blitz effettuato oggi, inoltre, all’interno del complesso aziendale  è stata riscontrata la presenza di altre quattro tonnellate di rame in fili di grosso diametro, la cui provenienza sarà oggetto di attenta valutazione. Il gip del Tribunale di Palmi ha disposto il sequestro dell’intero patrimonio aziendale della “Tra.Fer srl”, costituita da un patrimonio di alcuni milioni di euro.
«Con questa significativa operazione diretta dalla Procura di Palmi – si legge in una nota del Corpo forestale – si ritiene sia stata smantellata una delle più importanti centrali per la ricettazione del rame di provenienza illecita operante in provincia di Reggio Calabria.  In particolare – si spiega nel comunicato stampa – il rame è un metallo batteriostatico molto versatile con peculiarità di conducibilità elettrica e termica elevatissime, superate solo da quelle dell`argento; inoltre è molto resistente alla corrosione e non è magnetico. È facilmente lavorabile, estremamente duttile e malleabile; può essere facilmente riciclato e i suoi rottami hanno un alto valore di recupero; si combina con altri metalli a formare numerose leghe metalliche, le più comuni sono il bronzo e l`ottone. Non a caso nel settore del riciclo viene definito anche con il termine di “oro rosso”, con cui è stata denominata l’operazione in corso, considerato l’alto valore economico anche in termini di rottame che il metallo detiene. Attualmente il rame usato spunta un prezzo di mercato che oscilla tra i 3 ed i 5 euro al chilogrammo. Per tali motivi, da alcuni anni i furti di rame sono divenuti molto frequenti, con gravi ricadute, oltre che economiche, anche sociali considerati i conseguenti disservizi che vengono a crearsi sull’erogazione di servizi di pubblica utilità. Un vero allarme sociale che il legislatore ha inteso recepire prevedendo l’inasprimento delle pene e l’obbligatorietà dell’arresto in flagranza di reato, specificatamente per i reati di ricettazione di tutte le componenti metalliche ed altro materiale proveniente da furto operato sulle infrastrutture destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto e delle telecomunicazioni». (0080)

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