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Morosini: «L`uomo non è il padrone della donna»

REGGIO CALABRIA «L`uomo non è il padrone della donna, sia essa la moglie, la figlia, la sorella o la fidanzata. Non ho aggiunto la mamma, ma esistono anche casi di figli che alzano le mani contro i…

Pubblicato il: 28/09/2013 – 19:54
Morosini: «L`uomo non è il padrone della donna»

REGGIO CALABRIA «L`uomo non è il padrone della donna, sia essa la moglie, la figlia, la sorella o la fidanzata. Non ho aggiunto la mamma, ma esistono anche casi di figli che alzano le mani contro i propri genitori. Le donne vanno amate e rispettate». È quanto scrive l`arcivescovo di Reggio Calabria, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, in una nota pastorale sulla violenza alle donne. «Continuano ancora, anche nella nostra Diocesi, i casi – aggiunge – di violenza sulle donne, che stanno suscitando una giusta reazione da parte di tanta gente dell`intero territorio nazionale, che protesta con cortei, veglie di preghiere, sostegno alle donne che cominciano ad avere il coraggio di denunciare. Come comunità ecclesiale non possiamo tacere, pensando che nelle parrocchie può avvenire una forte educazione delle coscienze anche su questo tema. Esorto parroci, catechisti e insegnanti di religione, a non tacere e ad inserire il rispetto della donna tra i temi di educazione morale. Non possiamo negare che, purtroppo, parte di tale violenza è il frutto della concezione della donna-oggetto, tipica di una cultura troppo eroticizzata. Proprio per questo, invitiamo non solo a protestare contro tale violenza, ma a riflettere anche sulla liberalizzazione della pornografia». «Va superata – prosegue monsignor Morosini – la mentalità che la donna si realizza solo nel matrimonio e nel lavoro casalingo; da qui la pretesa della totale dipendenza dall`uomo, che la considera sua legittima proprietà, perché è lui a guadagnare per la famiglia. I rapporti tra l`uomo e la donna nel matrimonio sono alla pari. Perciò, la vita in famiglia va affrontata nel dialogo. L`uomo non può esigere fedeltà dalla propria moglie e lui concedersi le libertà che vuole. Picchiare una donna è una violenza riprovevole, perché è un`azione del più forte nei confronti del più debole. I mariti, i fratelli, i fidanzati non possono concedersi il lusso di andare nei bar a giocare, ubriacarsi e poi tornare a casa ed aggredire le proprie donne. Genitori, nel processo educativo educate alla libertà i vostri figli: non fate distinzione tra maschi e femmine». «Donne, nessuno può costringervi ad essere martiri nel sopportare in silenzio la violenza che subite. Abbiate il coraggio di denunciarla, perché lì dove non arriva la forza della convinzione e della ragione, deve essere messa in atto la forza coercitiva e punitiva della legge», scrive quindi Morosini. «Voglio ringraziarvi – aggiunge – per i sacrifici che fate: spesso portate eroicamente il peso di una famiglia. Siate custodi gelose e attente dei nostri valori più alti, umani e cristiani. Sappiateli trasmettere ai vostri figli. Voi potete fare tantissimo per la rinascita morale della nostra terra. Aiutate la società nostra a rompere i legami con la criminalità organizzata, vigilando sui vostri uomini. Teneteli fuori dal giro dell`usura, della droga, dei traffici criminali, del gioco». «Rifiutate – conclude Morosini – da loro il denaro che vi portano o gli agi che vogliono creare, quando avete il dubbio sulla provenienza onesta del denaro. Convinceteli a disfarsi delle armi e ad avere fiducia in Dio e nella sua Provvidenza». (0050)

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