Referendum contro i tagli dei "tribunalini" Nove Regioni si rivolgono alla Cassazione

LAMEZIA TERME I rappresentanti di nove consigli regionali stanno per presentare in Cassazione la richiesta di referendum per abolire la riforma della geografia giudiziaria, che ha tagliato circa mille “tribunalini”. Contro i tagli si sono mossi: la Regione capofila Abruzzo, il Piemonte, le Marche, la Puglia, la Calabria, la Basilicata, il Friuli-Venezia Giulia, la Liguria e la Campania. «Rappresentiamo più di mezza Italia e sulla riforma il governo deve fare un passo indietro», dicono gli esponenti dei nove consigli regionali.
«Questa è la prima volta dal 1970 – spiega Emilio Nasuti, rappresentante della Regione Abruzzo, delegato a presentare la richiesta referendaria in Cassazione – che la richiesta di referendum viene proposta dalle Regioni e non tramite la raccolta di firme dei cittadini». «Le nove Regioni promotrici di questa iniziativa – prosegue Nasuti, accompagnato dal collega abruzzese Gino Milano – rappresentano in termini di popolazione almeno mezza Italia e il governo ci deve stare a sentire senza nemmeno spendere i soldi per il referendum, dal momento che anche noi vogliamo risparmiare e siamo in linea con la spending review, ma non per questo vogliamo penalizzare i nostri cittadini, che ora, in alcuni casi, per raggiungere il tribunale più vicino sono costretti a prendersi un giorno di ferie dal lavoro».
Oggi è l`ultimo giorno che si possono presentare proposte referendarie in Cassazione. Tutte e nove le Regioni scese sul piede di guerra contro il taglio dei tribunali hanno adottato una delibera per chiedere il referendum abrogativo. (0040)