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Omicidio Puntorieri, al via il processo

REGGIO CALABRIA È con una prima udienza tecnica, che si è aperto il processo per l’omicidio Puntorieri, il quaratunenne scomparso nel settembre 2011, i cui resti saranno ritrovati alcune settimane …

Pubblicato il: 01/10/2013 – 7:37
Omicidio Puntorieri, al via il processo

REGGIO CALABRIA È con una prima udienza tecnica, che si è aperto il processo per l’omicidio Puntorieri, il quaratunenne scomparso nel settembre 2011, i cui resti saranno ritrovati alcune settimane dopo dai carabinieri anche  grazie ad una pen drive che una mano – tuttora anonima – ha fatto pervenire alla stazione del rione Modena e si è rivelata preziosa per  l’identificazione dei killer e la ricostruzione della dinamica dell’omicidio.
E se ancora non è dato sapere chi abbia inviato quel documento – su cui si sono concentrate le eccezioni, tutte rigettate, delle difese –  il pm Stefano Musolino è invece certo, anche grazie al video contenuto in  quel supporto, di aver individuato i responsabili dell’omicidio.
Il primo a cadere nella rete degli investigatori è stato Domenico Ventura, immortalato da un’anonima telecamera mentre chiacchiera in compagnia della vittima, armeggiando con un fucile a canne mozze. Secondo l’accusa, sarebbe stato proprio lui ad attirare Puntorieri in una zona isolata nei pressi del torrente Armo, con il preciso proposito di freddarlo. Insieme a lui, saranno incriminati qualche tempo dopo anche Natale Cuzzola e Domenico Condemi, già in carcere perché coinvolti nell’operazione San Giorgio eseguita dalla squadra mobile contro la cosca Borghetto-Zindato-Caridi.
Proprio l’analisi delle intercettazioni relative a quelle indagini ha consentito ai carabinieri di completare il quadro. Riascoltando quelle bobine, gli investigatori sono riusciti a dare un senso a quelle conversazioni che raccontavano come i tre avessero fatto anche un sopralluogo il giorno precedente l’omicidio, per controllare i luoghi e testare l’arma. Ventiquattro ore dopo, nello stesso posto avrebbero attirato Puntorieri, convinto di dover partecipare ad un omicidio – prima di uscire di casa aveva chiesto alla moglie anche un paio di collant per occultare il viso – ma inconsapevole di esserne la vittima predestinata.
Adesso i i tre dovranno rispondere di omicidio «aggravato, perchè consumato con premeditazione, per motivi abietti e futili – legati agli equilibri interni nella locale criminalità organizzata – approfittando dell’isolamento dei luoghi, con modalità mafiose (secondo il metodo della cosiddetta “lupara bianca”) ed al fine di agevolare l`attività dell’associazione mafiosa (Libri-Caridi- Zindato) di appartenenza, nonché da soggetto il Ventura, sottoposto, con decreto definitivo, alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, durante il periodo della sua applicazione».
E toccherà ai testimoni, già convocati per le prossime udienze, fornire le prove a sostegno di tale contestazione. Già dalla prossima settimana, di fronte alla Corte d’assise sfileranno gli ufficiali della polizia giudiziaria chiamati dal pubblico ministero, mentre per  il 14 ottobre,  è attesa sul banco dei testimoni la moglie di Puntorieri, le cui rivelazioni si erano rivelate preziose già in fase di indagine. (0030)

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