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Campanella, l`accordo dopo la tensione

CATANZARO Dopo quattro ore tutt`altro che serene, tocca al sindaco Sergio Abramo affrontare i manifestanti. È lui a spiegare che il nuovo accordo sulla Fondazione Campanella è stato siglato. Due i …

Pubblicato il: 01/10/2013 – 17:16
Campanella, l`accordo dopo la tensione

CATANZARO Dopo quattro ore tutt`altro che serene, tocca al sindaco Sergio Abramo affrontare i manifestanti. È lui a spiegare che il nuovo accordo sulla Fondazione Campanella è stato siglato. Due i punti essenziali dell`intesa raggiunta davanti al prefetto di Catanzaro Raffele Cannizzaro. Il Polo oncologico continuerà a operare all`interno dell`università e il personale sarà gestito da una società in house costituita dallo stesso ateneo, dalla Fondazione Campanella, dall`Asp, dalla Regione e dalle aziende ospedaliere Mater Domini e Pugliese-Ciaccio. Problema risolto? Quasi. Restano ancora fumosi i contorni della vicenda, resta da capire che forma contrattuale potranno avere i dipendenti assunti in Fondazione senza concorso e che ora verranno assorbiti da una struttura pubblica. C`è poi la spada di Damocle del Tavolo Massicci che potrebbe opporre il suo veto all`accordo. Lo stesso governatore Giuseppe Scopelliti prima di firmare, davanti ai giornalisti, si lascia scappare una battuta: «Chi firma si assume le sue responsabilità», ricordando anche l`avviso di garanzia ricevuto dalla Procura di Catanzaro per la precedente intesa con l`Università del capoluogo.

TENSIONI DENTRO E FUORI Il lungo pomeriggio della Campanella è iniziato con la “calda” accoglienza riservata al governatore. All`arrivo del presidente si sono registrati alcuni momenti di tensione. Fischi, insulti e qualche spintone. Insieme ai dipendenti della Fondazione erano presenti anche alcuni pazienti oncologici che temono di perdere anche la speranza di poter essere curati. Scopelliti ha raggiunto la sala della Prefettura visibilmente contrariato. Ad attenderlo insieme al prefetto c`erano i due sub commissari Pezzi e D`Elia, il sindaco Abramo, il dg dell`Asp catanzarese Mancuso, e il rettore Quattrone. Se fuori si scandivano slogan, anche dentro al palazzo della Prefettura la tensione era palpabile. Da quanto è trapelato, non sono mancati momenti di «acceso confronto». Anche quando la stampa ha fatto il suo ingresso erano ancora percepibili gli strascichi lasciati dalle ore di confronto. Le due pagine di accordo più volte sono state rivedute e corrette. Non è sfuggito poi il breve scambio di battute tra sindaco e governatore, con quest`ultimo che sottolinea a voce sostenuta: «Io faccio sempre il mio dovere». Solo dopo la firma la tensione sembra sciogliersi.

L`ACCORDO Sulla natura privata della Fondazione e sulla dotazione di 35 posti letto non si torna indietro. Resta confermato quindi l`accreditamento rilasciato solo poche settimane fa. Al precedente decreto viene però aggiunto che la Campanella potrà «svolgere attività di ricerca in campo oncologico e partecipare al percorso formativo del corso di laurea in Medicina e delle professioni sanitarie dell`università Magna Graecia». Alla Fondazione resteranno le unità oncologiche, le altre entro il 30 ottobre 2013 rientreranno nell`azienda Mater Domini. Per quanto riguarda il personale delle unità non oncologiche «si prevede la costituzione da parte dell`Azienda Mater Domini, dell`Azienda Pugliese-Ciaccio, dell`Asp, della Regione, e dell`università di Catanzaro di una società a capitale interamente pubblico retta secondo l`istituto dell`in house providing e apprestata per fornire servizi di natura strumentale agli enti soci. Nelle more della definizione di quanto sopra, il personale della Fondazione Campanella continuerà a prestare la propria opera presso la fondazione stessa».

E ADESSO? Anche le dichiarazioni ufficiali dei protagonisti lasciano trapelare le difficoltà del lungo pomeriggio. Il magnifico rettore Quattrone si augura che la firma di oggi apra una nuova stagione «nei rapporti tra università e Regione, speriamo serva a rasserenare gli animi. Oggi per esempio ha prevalso il buon senso». Scopelliti sostiene invece di aver «sempre creduto fortemente nella Fondazione Campanella,  e io personalmente mi sono sempre impegnato per cercare una soluzione. La struttura deve tornare a essere utile per tutti i calabresi. La firma di questo accordo finalmente ha chiuso una partita. L’intesa è il frutto di un intenso gioco di squadra. La Calabria spende 250 milioni di euro l’anno per l’emigrazione sanitaria e la maggior parte di questa somma riguarda le cure oncologiche. Per questo motivo era opportuno trovare una soluzione in modo da non chiudere una struttura come questa, che deve tornare ad essere al servizio del cittadino» .
Ma quando chiediamo al governatore cosa succederà da domani mattina, se la Fondazione potrà sbloccare i ricoveri e ottenere i soldi per acquistare i farmaci, il presidente risponde così: «Sospendere le attività è stato un fatto grave e la decisione è stata presa in modo unilaterale. Quando ci sono più soggetti in campo, invece, occorre che le decisioni siano condivise da tutti». Insomma, la firma c`è ma bisogna attendere i contenuti. (0070)

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