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Assoluzione piena per Cisterna

REGGIO CALABRIA Assolto perché il fatto non costituisce reato: si chiude con una sentenza rotonda, che scagiona totalmente l’ex numero due della Dna Alberto Cisterna, il procedimento per calunnia i…

Pubblicato il: 04/10/2013 – 19:06
Assoluzione piena per Cisterna

REGGIO CALABRIA Assolto perché il fatto non costituisce reato: si chiude con una sentenza rotonda, che scagiona totalmente l’ex numero due della Dna Alberto Cisterna, il procedimento per calunnia istruito dalla Procura di Reggio Calabria dopo aver chiesto l’archiviazione dell’esposto che il magistrato aveva presentato contro Luigi Silipo, accusandolo di aver dolosamente alterato un’informativa.
L’ex dirigente di una sezione della Mobile reggina, oggi trasferito a Torino, aveva redatto infatti un’informativa che riportava non solo dati falsi o alterati, ma dalla quale è anche scomparsa un’intercettazione che avrebbe immediatamente dissipato tutti i sospetti nati dalle accuse di corruzione che contro Cisterna Nino Lo Giudice – il pentito di cui da oltre tre mesi si sono perse le tracce – aveva ricordato di affidare ad un memoriale, ben oltre i 180 giorni durante i quali i pentiti sono obbligati a mettere nero su bianco tutto quello che è a loro conoscenza. Irregolarità denunciate da Cisterna e riscontrate dalla Procura che però, ritenendole «attinenti ad aspetti marginali e prive di dolo», ha chiesto l’archiviazione dell’esposto e contestualmente il rinvio a giudizio per calunnia di Cisterna.
Un’accusa infondata per il gup Cinzia Barillà, che ha assolto l’ex numero due della Dna, disponendo contestualmente la trasmissione degli atti in Procura relativamente alle deposizioni di Luigi Silipo e del magistrato Roberto Pennisi, che – prima in un memoriale, quindi  nel corso del procedimento – aveva rivelato che in occasione di un casuale incontro con Silipo all’aeroporto di Roma, il funzionario gli avrebbe rivelato le pressioni ricevute nel corso delle indagini su Cisterna. Una versione smentita da Silipo anche nel corso di un tesissimo confronto con il magistrato in sede di udienza preliminare, che per il gup saranno altri pm e altri giudici a approfondire. Entro quindici giorni – ha annunciato il gup – verranno depositate le motivazioni e contestualmente la decisione sull’opposizione di Cisterna all’archiviazione dell’esposto presentato da Silipo.
«Da tre anni agognavo la possibilità di trovarmi di fronte a un giudice per avere la possibilità esporre le mie ragioni. Quel momento è arrivato e la decisione mi conforta», è il sobrio commento di Cisterna, che non riesce a nascondere la soddisfazione per un verdetto che gli riconosce il diritto di essersi legittimamente difeso. Decisamente più esplicito il suo avvocato, Giuseppe Milicia, che a margine afferma: «Siamo sollevati perché finalmente si sgombra il campo dal clima teso che si era creato attorno a questo processo. Questa sentenza riconosce che il dottore Albero Cisterna si è legittimamente difeso, denunciando gli abusi che sono stati commessi nei suoi confronti nel corso dell’indagine di riscontro alle dichiarazioni di Lo Giudice».
Dichiarazioni controverse, mai riscontrate, spesso tracimate più sui media che nelle sedi dovute, costate all’ex numero due della Dna un procedimento poi archiviato – su richiesta della stessa Procura che lo aveva istruito – per mancanza di elementi validi a sostenere l’accusa, ma soprattutto due anni di gogna e una carriera interrotta. Accuse che, nonostante l’archiviazione, sono state a più riprese fatte riemergere in dibattimenti e sedi in cui Cisterna mai è stato né indagato né imputato. E forse memore di tutto ciò l’avvocato Milicia ha affermato: «Siamo sollevati perché questa sentenza prova che anche a Reggio Calabria si può fare giustizia nei confronti di Albero Cisterna». (0090)

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