CATANZARO La Calabria fa incetta di risorse per la Cassa integrazione e la mobilità in deroga. Dai dati forniti dal ministero del Lavoro, infatti, alla nostra regione saranno trasferiti oltre 400 milioni di euro (esattamente 444 milioni e 400mila euro) per soddisfare le richieste pervenute dalle aziende. Una cifra seconda solo all`operoso Veneto che di risorse per sostenere questo meccanismo di ammortizzatore sociale ne ha ottenuto oltre 561 milioni. Ma la regione del Nord è di gran lunga superiore per numero di imprese e di lavoratori presenti sul territorio. Un`anomalia sottolineata dal Il Mattino che in un pezzo, apparso sull`edizione del 9 ottobre, parla di «scandalo». Soprattutto alla luce della circostanza secondo la quale la nostra regione, stando agli ultimi dati della Commissione europea, è fanalino di coda per competitività imprenditoriale e “maglia nera” in materia di lavoro sommerso (dato Cgia di Mestre). Il quotidiano partenopeo si chiede come sia possibile che da una regione così povera possano essere state avanzate richieste superiori ad esempio a quelle della Lombardia o dell`Emilia Romagna. Il dubbio che solleva Il Mattino è che dietro questo meccanismo si celi un ingranaggio distorto che permette alle imprese di ottenere sostegno anche non avendone reale esigenza. E` vero comunque che una volta tanto una ventata di risorse per sostenere chi sta peggio di altri (i lavoratori) non guasta. Basta solo non approfittarne troppo e utilizzare questo meccanismo per come è nato: offrire una boccata d`ossigeno momentanea alle imprese e consentire loro di guadare la palude della recessione. (0090)
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