Rifiuti, Calabria di nuovo sull`orlo del baratro

Tra poche settimane le strade delle città calabresi potrebbero tornare a essere invase dai rifiuti. Mancano i soldi necessari e la paralisi del sistema è un`ipotesi molto più che concreta. A lanciare l`allarme è l`assessore regionale all`Ambiente, Francesco Pugliano, che questa mattina ha incontrato i giornalisti. «Ogni giorno – ha spiegato l`assessore – si spendono 300mila euro, per un totale di 9 milioni di euro mensili. A fronte di questo esborso gli introiti mensili sono pari a circa 3 milioni. È evidente il rapporto squilibrato tra costi di gestione ed entrate». Lo sfogo di Pugliano ha un obiettivo ben preciso: i Comuni. «Su 246 Comuni che hanno fatto richiesta di mutui con la Cassa depositi e prestiti per ottenere un finanziamento complessivo di 426 milioni per estinguere debiti pregressi in base al decreto 35, solo 110 hanno versato qualche acconto. La Regione ha potuto incassare così solo 10 milioni di euro quando se ne attendevano almeno 110». Senza quei quattrini la macchina rischia di fermarsi da un momento all`altro. Pugliano ha annunciato che dopo aver fatto partire le diffide nei confronti delle amministrazioni morose, sono stati già avviati contatti con Equitalia. «La Regione non può più essere il parafulmine pertanto saremo obbligati a utilizzare sistemi coercitivi per ottenere quanto dovuto. Anche perché per il 2013 abbiamo già anticipato 30 milioni che dovremo
necessariamente recuperare».
Pugliano, pur dicendosi molto preoccupato per la situazione, ha voluto presentare alla stampa i progetti a medio e lungo termine messi in campo dal dipartimento Ambiente per ripartire dopo 16 anni di commissariamento. «In passato, non ci sono stati investimenti ma, adesso, vogliamo cambiare stagione attivando strumenti e funzioni che invertano questo corso per ridurre la produzione dei rifiuti e recuperare materia prima seconda. Tutto ciò, però, si scontra inevitabilmente con un sistema ereditato dalla struttura del commissariato, che è incompleto, insufficiente e inefficiente». Il punto di partenza è drammatico: la differenziata che al 31 dicembre 2012 doveva essere sopra il 60% si attesta all`11%, le discariche sono sature e i rifiuti calabresi vengono spediti, pagando, al di fuori dei confini regionali. A distanza di oltre dieci anni dal primo progetto, si torna a parlare di un impianto per la zona nord della Calabria. Dopo rinvii, strascichi giudiziari e costosi arbitrati si torna daove si era partiti: il nuovo impianto tecnologico, capace di effettuare recupero, riciclo e valorizzazione della differenziata, sorgerà a Bisignano (località che era stata indicata nel piano rifiuti nell`ormai lontano 2002). Uno identico verrà realizzato a Sambatello, mentre ogni provincia sarà dotata di una piattaforma di compostaggio anaerobico per la produzione di concime di qualità. Le risorse per gli investimenti sono state individuate, ha spiegato ancora l`assessore, e riguardano 16 milioni e 400 mila euro per il completamento degli impianti che arrivano dalla rimodulazione del Por 2007-2013; altri 85 milioni sono le premialità ottenute dalla Regione per obiettivi di servizio raggiunti; 18 milioni sono stati recuperati da un vecchio Apq con il ministero dell`Ambiente. Altri 119 milioni saranno richiesti per la realizzazione delle discariche di servizio sui fondi europei 2014-2020. Per le piattaforme provinciali il bando per la progettazione potrebbe essere pubblicato nel volgere di alcune settimane. L`assessore si è detto ottimista di dare avvio a tutti i progetti all`inizio del 2014.
L`ultima parte della conferenza stampa è stata dedicata alla pesante eredità lasciata dall`ufficio del commissario per l`emergenza ambientale in 16 anni di gestione del sistema rifiuti in Calabria. Pugliano e il dg del dipartimento Bruno Gualtieri hanno raccontato trovato gli impianti per la differenziata «ancora imballati», mai entrati in funzione. Una serie di anomalie che, hanno assicurato Pugliano e Gualtieri, sono state denunciate alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. (0080)