Due serate per raccogliere fondi a favore delle vittime della criminalità e raccontare la coraggiosa storia di uno dei personaggi simbolo della lotta alle mafie in Italia. Per la prima volta Firenze ospita Filippo Cogliandro, chef calabrese del ristorante l’Accademia (Motta San Giovanni, Reggio Calabria) che nel 2008 si ribellò al pizzo e denunciò i suoi estorsori. Da allora la sua vita è cambiata, e – insieme con l’assegnazione di una scorta – è partito il suo impegno per la diffusione della legalità, culminato nella creazione della prima spiaggia di “Libera”, l’associazione contro le mafie di don Luigi Ciotti.
L’appuntamento è per mercoledì 16 al “Cavolo Nero Bistrot” (via Guelfa, 100) dove alle 20,30 Cogliandro preparerà una cena a quattro mani con lo chef Achille Pirillo, per 60 ospiti. Alle due serate saranno presenti le autorità cittadine e Claudio La Camera, direttore dell’Osservatorio contro la ‘ndrangheta.
Il contributo è di 60 euro/persona, e il ricavato delle cene – dedotte le spese vive – sarà destinato all’associazione “Libera”. Info e prenotazioni: 055 496433.
Cogliandro è stato colpito due volte dalla mafia, dagli estortori, che, quando era ragazzo, gambizzarono il padre, Demetrio, e questo fatto doloroso fu di esempio per Filippo per affrontare la nuova sfida: ha avuto il coraggio, nella solitudine e nei disagi economici nei quali si era ritrovato, di denunciare i delinquenti che furono arrestati. Oggi Filippo è diventato un simbolo, ha accanto don Luigi Ciotti, e Claudio La Camera, Presidente dell’Osservatorio sulla ndrangheta, è seguito dai media nazionali ed è diventato un esempio per la Calabria e l’Italia.
Sarà la cucina “a quattro mani” il fil rouge che servirà da pretesto, da tema per celebrare uno scambio di emozioni e di conoscenze, una rete sociale per raccontare alla gente la storia di Filippo Cogliandro. Un modo di incontrarsi per scrivere insieme la nuova pagina di una storia comune. Le “Cene della legalità” hanno una duplice valenza, sociale ed economica: da un lato il tour servirà per raccontare in giro per l’Italia l’esperienza di Filippo Cogliandro e ispirare così ristoratori e imprenditori nella loro attività quotidiana; dall’altro, ogni tappa servirà a raccogliere fondi da destinare alle vittime della criminalità organizzata.
«Voglio portare la mia terra e tutto questo nel mio tour, in tutta Italia, per far conoscere e capire che la mia terra è meravigliosa: emblematica la mia prima cena a 4 mani, a Firenze, città che ha dimostrato una grande sensibilità al problema ed è al Cavolo Nero Bistrot, con i fratelli Pirillo, Achille, l’executive chef del locale, Anastasia e Antonio, una famiglia di origine calabrese ormai diventata fiorentina – ha detto lo chef –. Emblematica a Firenze anche la presenza del nuovo procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, dei procuratori Salvatore Di Landro e Ottavio Sferlazza e del direttore dell’Osservatorio contro la ‘ndrangheta Claudio La Camera». Un`esperienza – aggiunge – fatta di «dolore, gioia, sacrificio ed entusiasmo da preservare, difendere, tutti insieme, con grande forza, i valori e la dignità, perché sia di esempio alle nuove generazioni e perché il silenzio uccide» (0070).
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