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Sequestro da un milione di euro a un affiliato del clan Mancuso

VIBO VALENTIA La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha sequestrato il patrimonio di circa un milione di euro, riconducibile a Domenico Cupitò, 54 anni di Nicotera, nel Vibonese, condann…

Pubblicato il: 16/10/2013 – 21:20
Sequestro da un milione di euro a un affiliato del clan Mancuso

VIBO VALENTIA La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha sequestrato il patrimonio di circa un milione di euro, riconducibile a Domenico Cupitò, 54 anni di Nicotera, nel Vibonese, condannato a cinque anni e mezzo di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso. Il provvedimento di sequestro è stato adottato dai giudici del tribunale vibonese ai sensi del codice antimafia, introdotto nel nostro ordinamento con il decreto legislativo 159 del 2011, sulla base dei mirati e puntuali accertamenti patrimoniali effettuati dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, confluiti in un`articolata proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia Arturo De Felice.
La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Vibo Valentia, a fronte della richiesta di “aggressione patrimoniale” inoltrata dalla Dia, ha preliminarmente valutato i fatti e le circostanze dai quali desumere il necessario giudizio di pericolosità sociale sul conto del proposto. In tale senso i requisiti richiesti dalla legge, quali i precedenti penali e di polizia, nonché le frequentazioni del Cupitò, ricostruiti ed evidenziati nella relativa proposta dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, hanno consentito al tribunale «di formulare l`incidentale giudizio di pericolosità sociale del proposto necessario per procedere con l`esame del profilo patrimoniale della misura». A tal proposito il tribunale, muovendo dall`esito delle accurate ed approfondite investigazioni patrimoniali esperite, che hanno considerato un arco temporale compreso tra il 1996 ed il 2012, ha evidenziato che «il proposto dal 1996 al 2013 non ha dichiarato alcun reddito. A fronte di questa situazione patrimoniale risulta avere ingenti possedimenti immobiliari e mobiliari. Il Collegio ritiene che tutti i beni oggetto della proposta direttamente o indirettamente nella disponibilità di Cupitò Domenico avuto riguardo alla sproporzione tra il patrimonio reale e quello dichiarato – devono ritenersi il frutto o comunque il reimpiego dei proventi derivanti dalle attività illecite. Alla luce dei dati reddituali, è dunque emerso che il proposto nel periodo in esame, aveva disposto di una ridotta capacità reddituale che gli poteva consentire solo di provvedere al normale sostentamento quotidiano».
Sulla base della proposta per l`applicazione della misura patrimoniale avanzata nei confronti di Domenico Cupitò il Collegio di Giudici ha ritenuto di disporre, con provvedimento del 10 ottobre scorso, il sequestro finalizzato alla confisca di quattro terreni agricoli situati nei comuni di Joppolo  e di Vibo Valentia, un`attività commerciale di panificazione e di vendita al dettaglio di prodotti alimentari, intestata alla moglie di Domenico Cupitò, con sede d`esercizio a Nicotera, un immobile ubicato a Nicotera ed un fabbricato comprendente locali per attività commerciali e tre unità abitative sempre a Nicotera, cinque autocarri, due autovetture, una moto d`acqua, quattro rapporti di conto corrente, una polizza assicurativa, una carta di credito, un libretto nominativo ed un buono postale. I beni sequestrati, il cui valore è stimato in circa un milione di euro, sono stati affidati ad amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Vibo Valentia.

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