Paolo Sergi, 65 anni, ha guidato la `ndrangheta a Milano quando si credeva che cosche calabresi fossero un problema solo al Sud. È finito in carcere nel 1992 e, dieci anni dopo, la Cassazione ha stabilito la sua condanna definitiva: l`ergastolo. Dal 2011, però, si trova agli arresti domiciliari in una bella villetta nel comune di Zibido San Giacomo. Lo racconta il Fatto quotidiano, che riporta le parole di un investigatore: «È fuori per motivi di salute, problemi di natura cardiologica», che rendono impossibile la sua permanenza in carcere.
Il suo ritorno sul territorio, però, preoccupa la Procura antimafia di Milano. Sergi ha un curriculum criminale di tutto rispetto: nel 1992 viene coinvolto nella maxi operazione “Nord-sud”: in primo grado incassa sei ergastoli per altrettanti omicidi. Esecuzioni per questioni di droga alla fine degli anni 80, quando Sergi lascia Platì per Milano, dove trova una sorella, che si sposerà con Antonio Papalia, futuro boss della `ndrangheta per tutto il Nord. I Sergi trafficano stupefacenti e collaborano con il narcos Roberto Pannunzi, arrestato nel luglio scorso a Bogotà mentre era latitante.
Condannato per associazione mafiosa, Sergi incassa anche 29 anni di carcere per aver partecipato al sequestro di Cesare Casella, partito proprio da Buccinasco, fortino del boss.
Una storia criminale scritta dai giudici. Che continuerà in una graziosa villa nella periferia lombarda. (0020)
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