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Aeroporti, la Cgil rilancia sulla società unica

«Il problema principale della Calabria nel sistema dei trasporti e della mobilità deriva certamente dalla poca attenzione da parte dei governi nazionali e dalla scarsa propensione agli investimenti…

Pubblicato il: 20/10/2013 – 15:51
Aeroporti, la Cgil rilancia sulla società unica

«Il problema principale della Calabria nel sistema dei trasporti e della mobilità deriva certamente dalla poca attenzione da parte dei governi nazionali e dalla scarsa propensione agli investimenti da parte delle grandi aziende nazionali come FS ma è anche dovuto dalla mancanza di programmazione da parte della giunta regionale calabrese che ha dimostrato, anche in questo delicato settore, una evidente incapacità a costruire le basi per ammodernare nel suo complesso un settore che ha ricadute sostanziali sullo sviluppo economico e sociale della Calabria»: lo scrivono Michele Gravano, segretario generale della Cgil Calabria, e Nino Costantino, segretario regionale della Filt-Cgil, il comparto che si occupa di trasporti.  
Secondo i due sindacalisti – il quali annunciano che torneranno «fra qualche settimana sulle linee guida approvate a maggioranza dalla competente commissione consiliare su cui abbiamo già espresso un netto giudizio critico e di contrarietà derivante essenzialmente dall’assenza di modernizzazione e di razionalizzazione» – è il sistema aeroportuale calabrese che «in quelle linee guida è assolutamente privo di respiro e di idee innovatrici. Anzi appare slegato da qualsiasi contesto sociale e produttivo, fuori da ogni logica economica, pensato per favorire interessi elettorali».
La Cgil cita poi il caso della Toscana, dove la giunta regionale ha deciso di costituire una holding negli aeroporti di Pisa e Firenze che ha consentito di farli entrare nella fascia dei principali aeroporti nazionali da cui erano stati esclusi dal piano dell’ex ministro Passera. Lo stesso ministro Lupi, spiegano Gravano e Costantino, ha espresso pubblicamente parole di elogio verso la giunta toscana per il lavoro svolto e per la costituzione della holding.
«Certo – chiosano –, si dirà che la Toscana non è la Calabria. E’ vero. La giunta regionale toscana non è la giunta regionale calabrese. Lì pensano al proprio futuro, mettono mano alle proprie criticità, programmano razionalmente; qui, invece, niente: pensano male, programmano poco, ed al massimo come elemento di novità e di modernizzazione dicono che faranno un nuovo aeroporto, secondo la peggiore tradizione amministrativa meridionale. Ma la capacità di programmazione della Toscana sul sistema aeroportuale li porterà anche a poter ottenere i finanziamenti per le infrastrutture di servizio degli aeroporti, per il migliore accesso e per l’intermodalità. La Calabria no. Adesso la regione Toscana lavorerà anche alla costituzione della società unica degli aeroporti, ma questa idea non sfiora minimamente la nostra giunta regionale».
Eppure la Cgil calabrese ricorda di averla «proposta pubblicamente oltre un anno addietro nel silenzio e nel disinteresse quasi sprezzante di chi governa la Calabria. Eppure noi ne avremmo bisogno più della Toscana, perché il bacino di utenza dei nostri aeroporti è di molto inferiore a quelli toscani e soprattutto perché le attuali società di gestione non godono di ottima salute. La società unica – spiegano ancora Gravano e Costantino – è fondamentale per fare sistema, per difendere i nostri deboli aeroporti e per rafforzare le diversità di ambito e di missione: Lamezia sempre più aeroporto internazionale e centrale della Calabria, Crotone nell’ottica della continuità territoriale e Reggio come aeroporto dello Stretto che non può assolutamente fare a meno della provincia di Messina. A tal proposito vorremmo ricordare a Scopelliti che Crocetta non ha assolutamente pensato di fare un aeroporto a Messina che pure ha 700mila abitanti nella provincia.
Ecco, non è stando fermi che si elimina il gap di modernità infrastrutturale di cui la Calabria soffre. Essere isolati da terra, da mare e dal cielo non è una condanna divina a cui dobbiamo rassegnarci. Occorre fare ognuno il proprio mestiere e la giunta regionale calabrese il mestiere di programmare il futuro infrastrutturale e dei trasporti non lo sta proprio svolgendo». (0070)

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