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Con Scalercio si ride (e si resiste) all`Acquario

COSENZA Si ride e si resiste e non è detto che le due cose siano separate. Si ride per l’ironia tagliente di Nunzio Scalercio e si resiste per tenere aperto il teatro dell’Acquario. La performance …

Pubblicato il: 20/10/2013 – 19:46
Con Scalercio si ride (e si resiste) all`Acquario

COSENZA Si ride e si resiste e non è detto che le due cose siano separate. Si ride per l’ironia tagliente di Nunzio Scalercio e si resiste per tenere aperto il teatro dell’Acquario. La performance di Scalercio tenuta sabato sera (ennesimo sold-out: martedì si replica) ha riempito – come in altre occasioni passate – lo storico teatro cosentino, minacciato di sfratto per morosità malgrado sia in attesa di ricevere dalla Regione una somma assai superiore a quella dovuta per il fitto. Così il richiamo dello spettacolo imperniato sull’amore ha fatto da catalizzatore d’attenzione e i cosentini intervenuti sono stati così tanti che è già in programmazione una replica per quelli che sono rimasti fuori. “Katya non c’è” era il titolo dato allo show, con un chiaro riferimento alla fine di un amore istituzionale tra il sindaco Mario Occhiuto e Katya Gentile, sua vice fino a che non si consumò la frattura. E invece Katya in sala c’era. Molti rumors avevano annunciato la sua presenza, ma solo quando è comparsa in platea lo spettacolo ha avuto un ulteriore aggiunta di gusto. Virtualmente ci sarebbe anche il sindaco Occhiuto, che a pochi minuti dall`inizio dello show serale fa diffondere un comunicato di sostegno per l`Acquario (sul palco non se ne fa cenno, ma forse Scalercio ha già pronta una battuta delle sue per dopodomani…).
Il resto l’ha fatto Scalercio, scatenando la fantasia, con doppiaggi improbabili eppure straordinari di Eduardo, Sordi e Gassman, rigorosamente in cosentino, con una incursione nel cinema di Tarantino, pure ovviamente in dialetto, dove John Travolta e Samuel L. Jackson sembrano essere cresciuti in un qualunque quartiere di Cosenza. Oppure con canzoni il cui testo è magnificamente adattato su celebri motivi del passato. E come di consueto durante lo spettacolo c’è stato spazio per amici e ospiti. Carla Monteforte, in veste di make up artist, Ernesto Orrico e Annarita Laganà, che hanno recitato un testo dello stesso Scalercio, Antonello Anzani, questa volta senza chitarra, che ha vinto il concorso lanciato in occasione dello spettacolo con una divertente graphic novel.
Poi è salito sul palco Antonello Antonante per spiegare la situazione – per certi versi annunciata dagli eventi – in cui si trova il teatro. Trentamila euro di debiti a fronte di circa centomila che la Regione Calabria avrebbe dovuto dare negli anni e che mai sono arrivati. Molto puntuale, da questo punto di vista, la nota dettagliata – pubblicata sulla pagina Fb nata appunto per sostenere il teatro – delle somme erogate dalla Regione dal 2004 ad oggi ed è impressionante vedere come negli ultimi anni le risorse si siano drasticamente, fino a raggiungere lo zero negli ultimi tre. Poi lo spettacolo è ripreso, riconquistando la leggerezza della satira che graffia senza essere volgare, con battute sui lavori che attraversano la città, su surreali telefonate tra il sindaco e Katya Gentile, che Scalercio ha persino immaginato ospiti del programma di Maria De Filippi, nel tentativo di riappacificarsi senza però riuscirci, perché quando l’amore finisce, non c’è più niente da fare. Solo che se la fine di una passione la racconta Scalercio, invece di piangere si ride molto. (0070)

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