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Il Pirellone ricorda Lea Garofalo

Il consiglio regionale della Lombardia ha ricordato con un minuto di silenzio a inizio seduta Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa a Milano nel 2009. «Il gesto di Lea Garofalo è uno strao…

Pubblicato il: 22/10/2013 – 12:24
Il Pirellone ricorda Lea Garofalo

Il consiglio regionale della Lombardia ha ricordato con un minuto di silenzio a inizio seduta Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa a Milano nel 2009. «Il gesto di Lea Garofalo è uno straordinario esempio di civismo – ha detto il vicepresidente del Consiglio, Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) – che invita ognuno di noi a non abbassare mai la guardia» davanti alla criminalità organizzata.

LA CGIL E ABRAMO
«La lettera inviata dal sindaco Abramo al sindaco Pisapia, per esprimere apprezzamenti circa lo svolgimento dei funerali laici in onore di Lea Garofalo a Milano, è un fatto importante e significativo». Lo affermano, in una nota, i segretari generali della Cgil della Calabria, Michele Graviano, e di Catanzaro, Giuseppe Valentino. «L`avere ammesso un errore di valutazione a giustificazione della sua assenza – proseguono – è ampiamente cosa rara (è ampiamente compensato dalla profonda consapevolezza e percezione simbolica dell`evento). Apprezziamo la sua decisione di intitolare un luogo a Lea a Catanzaro. Ci auguriamo che questo possa avvenire in collaborazione con il Comune di Milano. La Cgil farà la sua parte per rendere onore, anche in Calabria, a Lea».

IL MEA CULPA DI ABRAMO
«Probabilmente, in Calabria, abbiamo sottovalutato la forza dirompente di questo evento. Me ne faccio una colpa io, per primo. Avrei potuto, avrei dovuto esserci». Lo scrive il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, in una lettera aperta al primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, a proposito dei funerali, sabato scorso, nel capoluogo lombardo, di Lea Garofalo, la testimone di giustizia crotonese fatta uccidere dall`ex marito. «Ti ringrazio di cuore – scrive Abramo a Pisapia – per avere ospitato nella tua bella e civile Milano, culla della cultura e dell`economia italiane, autentica capitale europea, i solenni funerali di Lea Garofalo, vittima della più brutale e inaccettabile violenza mafiosa, fortemente voluti dalla figlia Denise. Come sindaco della città capoluogo della Calabria, la terra “grande e amara”, così la definiva lo scrittore Leonida Repaci in cui si è consumato il dramma di Lea, ti esprimo riconoscenza per un atto che ha unito il nord e il sud del Paese nello sdegno e nel dolore. Oggi ci sentiamo tutti più italiani, così come i milanesi, ascoltando le commoventi parole di don Ciotti, si sono sentiti tutti calabresi. Da oggi siamo tutti più forti nella difficile battaglia contro le mafie. Da oggi la criminalità organizzata è più fragile perché è sempre più isolata nella coscienza popolare degli italiani e dei calabresi». «Ti ringrazio – afferma ancora Abramo nella missiva a Pisapia – per avere promosso la costituzione di parte civile del tuo Comune nel processo contro i carnefici di Lea, ma ti ringrazio soprattutto di avere portato a spalla la bara con i resti di questa donna divenuta, con la sua scelta, un simbolo della lotta alla mafia. “Possono bruciare i nostri corpi, non possono distruggere le nostre idee. Esse rimangono per i giovani del futuro, per i giovani come te”: così Nicola Sacco, l`anarchico italiano condannato ingiustamente alla sedia elettrica nell`America degli anni Venti, scriveva al figlio. Una frase che vale anche per Lea: hanno bruciato il suo corpo, ma non hanno potuto distruggere la speranza dei giovani calabresi». «Penso che la città di Catanzaro, in un ideale ponte con la tua Milano – conclude Abramo – dedicherà a Lea Garofalo uno spazio pubblico, vedremo se un giardino, una scuola o una piazza, perché tutti non dimentichino questa piccola grande donna calabrese».

IL SINDACO DI CROTONE RINGRAZIA PISAPIA
«Caro Giuliano, grazie. Grazie di cuore. Un semplice ma sentito e doveroso ringraziamento per la grande sensibilità che la città di Milano ha offerto in occasione dei funerali di Lea Garofalo». È quanto scrive il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, in una lettera aperta al primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia. «Grazie a te, in modo particolare – aggiunge – per quel gesto, così tanto umano, di aver portato a spalla le sue spoglie mortali. Un gesto da uomo, un gesto da sindaco, che non dimenticheremo. La pagina scritta da Milano ha dato il senso compiuto della vuota inutilità che esprimono i concetti di Sud e di Nord e, viceversa, del grandissimo significato che assume la parola solidarietà». (0030)

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