Ultimo aggiornamento alle 9:20
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Agguato a Quarto Oggiaro, i cadaveri trovati vicino a uno storico ritrovo della `ndrangheta

Ci sarebbe l`ombra della `ndrangheta nell`agguato in cui sono stati uccisi a Quarto Oggiaro il boss Emanuele Tatone, 52 anni, ritenuto un componente del casato originario di Casaluce in provincia d…

Pubblicato il: 28/10/2013 – 23:17
Agguato a Quarto Oggiaro, i cadaveri trovati vicino a uno storico ritrovo della `ndrangheta

Ci sarebbe l`ombra della `ndrangheta nell`agguato in cui sono stati uccisi a Quarto Oggiaro il boss Emanuele Tatone, 52 anni, ritenuto un componente del casato originario di Casaluce in provincia di Caserta e di Paolo Simone, 57 anni, piccolo pregiudicato di periferia. I cadaveri vengono trovati in un terreno: il corpo di Simone accanto alla sua macchina, mentre quello di Tatone viene individuato a dodici metri di distanza. L’esecuzione – scrive Davide Milosa sul fattoquotidiano.it – ricorda dinamiche mafiose. Infatti via Lessona è l’ultima strada che chiude l’area degli orti. Li chiamano gli orti di Vialba dove la `ndrangheta è di casa. Fin dal 1998, quando la Criminalpol arriva in questo lembo di periferia indagando sul sequestro dell’imprenditrice Alessandra Sgarella. Il posto viene imbottito di cimici e telecamere. I boss si riuniscono e vengono fotografati. Dodici anni dopo, la Direzione distrettuale antimafia di Milano torna agli orti e torna a fotografare gli stessi personaggi della ‘ndrangheta che qui si incontrano per parlare d’affari e di mafia.
Secondo una delle ipotesi fatte dagli inquirenti si seguirebbe anche la pista dello spaccio di droga da tempo gestito qui dai clan dei calabresi. L’ultima volta che a Quarto Oggiaro si sparò e si uccise fu nel 2009, quando in via Pascarella venne giustiziato Franco Crisafulli, fratello di un padrino della `ndrangheta. Ancora prima, nell’agosto 2007, nel Parco delle Groane fu ritrovato il cadavere di Francesco Carvelli, nipote di un boss calabrese che per anni ha gestito lo spaccio in via Capuana. Negli anni Novanta il quartiere fu teatro della faida tra la famiglia Batti e il clan di Coco Trovato e Pepè Flachi. Nel 1990 fu ucciso Pantaleo Lamantea. Un anno dopo in via Porretta toccò a Rosalinda Traditi, convivevente di Ciro Batti. (0050)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x