CATANZARO «Da 3 anni le nostre richieste di incontro per illustrare le grosse criticità in ambito dialisi e nefrologia della rete calabrese non trovano sue risposte». Lo afferma il presidente regionale dell`Associazione nazionale emodializzati Dialisi e Trapianto, Pasquale Scarmozzino, in una lettera aperta al Presidente Scopelliti.
«E mentre nell`anno 2010 – aggiunge – sostanzialmente i problemi erano solo strutturali, per centri dialisi obsoleti e non a norma – Serra San Bruno e il Pugliese Ciaccio di Catanzaro addirittura da terzo mondo – oggi, per blocco del turn over ed ereditate pesanti criticità, i problemi sono aumentati esponenzialmente da chiedere il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza: per carenza di personale medico o per squilibrata distribuzione dello stesso in ambito regionale – al Pugliese Ciaccio di Catanzaro è sottodimensionato l`organico medico del 40%, quello infermieristico del 20% e del 100% quello di operatori sanitari; lacunosa prevenzione delle insufficienze renali oggi in aumento esponenziale; insufficiente campagna di donazione organi mentre aumentano le richieste di trapianto; assenza totale di informatizzazione della rete sanitaria nefrologica e quindi assenza di dati regionali ufficiali; dulcis in fundo la pretesa a danno dei disgraziati dializzati la richiesta di restituzione di rimborsi chilometrici persino agli eredi di dializzati defunti».
«Tutto questo – conclude – determina condizioni di criticità nefrologiche in Calabria e di ostracismo verso i dializzati, trapiantati e nefropatici, in specie nel territorio della provincia di Vibo Valentia, abbandonata al suo destino per politiche partigiane. Questo territorio – il mio di nascita e per questo sempre nel cuore – è stato spogliato letteralmente della Unità Complessa di nefrologia diversamente da altri territori non certo più importanti. Quali sono i motivi? Mi permetta di evidenziare – dati in nostro possesso – che mentre in Calabria il rapporto tra dializzati e popolazione è 1/1479 (anno 2010) nel vibonese è 1/971 (dati recenti) con aggravio per le casse della sanità vibonese di 3 milioni l`anno. Questo dovrebbe allarmarla. Per questo chiediamo una conferenza dei servizi come prevista dal DL 502/92 articolo 14 comma 4. Perché signor presidente, a un anno dall`approvazione del Dpgr 170, i responsabili boicottano il varo di tale decreto che da solo consentirebbe di risparmiare e soprattutto di gestire ottimamente dal centro i dializzati? Con l`applicazione di tale decreto vi è la certezza di uniformità di cura e migliore distribuzione dei centri dialisi sul territorio come riportato nell`allegato 5 del richiamato decreto, frutto della collaborazione con la nostra associazione. Per l`importanza delle segnalazioni fatte, sono convinto che stavolta ci darà un riscontro». (0020)
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