Legge sul femminicidio applicata in Calabria. È il primo caso in Italia

REGGIO CALABRIA Ha attraversato il Mediterraneo in cerca di una vita migliore, ma arrivata in Calabria ha conosciuto solo violenza e sfruttamento. Un destino di orrore interrotto dalla Questura di Reggio Calabria e dalla Procura della Repubblica di Palmi, che hanno fermato i suoi aguzzini. Ma non solo. Proprio in ragione delle gravissime violenze subite, la ragazza – una ventenne di origine africana, assistita dall’avvocato Domenica Clemensi, dello studio legale Floccari di Melito Porto Salvo – potrà restare in Italia grazie ad un permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica. Si tratta di una novità normativa prevista dalla legge sul femminicidio, approvata il 15 ottobre scorso con l’obiettivo di fornire strumenti di tutela immediati alle vittime di reati quali maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori e che per la prima volta viene applicata in Italia.
In ragione della nuova norma, tutte le donne straniere che si vengano a trovare in situazioni particolarmente rischiose per la loro incolumità, potranno ottenere il rilascio del permesso di soggiorno per sottrarsi alla violenza, in analogia a quanto già accade in attuazione di direttive europee per le vittime di tratta. Uno strumento importante di tutela delle donne migranti, secondo le associazioni di categoria, che ha permesso al legale di chiedere – e ottenere – che alla ragazza venisse concesso il permesso di soggiorno, interrompendo un destino di barbarie cui neanche un viaggio attraverso il Mediterraneo aveva posto fine. (0040)