CATANZARO «A scorrere i dati contenuti nell`indagine dell`istituto Demoskopica-Bcc Mediocrati, in Calabria gli operatori economici che avrebbero ricevuto richieste estorsive sono circa 15mila. Una cifra a tre zeri che dovrebbe far scattare un vero e proprio allarme sociale da parte delle istituzioni competenti se non fosse che, almeno secondo questo studio, parte delle richieste estorsive partirebbero proprio dall`interno delle istituzioni». Lo affermano, in una dichiarazione congiunta, i parlamentari Francesco Molinari e Sebastiano Barbanti, del Movimento 5 Stelle. «E` una notizia che, pur non sorprendendo – proseguono – nulla toglie al rinnovo della comune indignazione per un potere corrotto che si pone sullo stesso piano della criminalità organizzata, creando un sistema malato che inficia le regole del mercato e della democrazia, condannando alla marginalità la Calabria. Come Movimento 5 Stelle non possiamo che prendere una posizione netta e decisa contro questo fenomeno vergognosamente tollerato, posizione già espressa nei mesi scorsi allorché abbiamo chiesto nel Cosentino la costituzione di una associazione antiracket per creare una rete amica dell`imprenditore che si ribella». «Oggi – sostengono ancora i due parlamentari – chiediamo ai prefetti delle cinque province calabresi e al consiglio regionale di farsi carico della questione e di creare un comitato a livello regionale, comprensivo delle categorie vessate, per contrastare, ovunque sul territorio, sia la lunga mano delle organizzazioni criminali che quella di funzionari e politici corrotti. La nostra richiesta parte dalla considerazione che solo facendo cerchio intorno all`imprenditore coraggioso si possa dare il via a quel processo di rinnovamento culturale della nostra terra, rinnovamento che deve necessariamente partire dal basso, dalla società civile, dal singolo cittadino». (0050)
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