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Precari, Usb: prosegue la lotta fino alla stabilizzazione

CATANZARO «Diversamente da quanto annunciato da Cgil, Cisl e Uil, la mobilitazione dei lavoratori Lsu/Lpu della Calabria non si arresta e va avanti». È quanto annuncia, in una nota la federazione r…

Pubblicato il: 06/11/2013 – 17:29
Precari, Usb: prosegue la lotta fino alla stabilizzazione

CATANZARO «Diversamente da quanto annunciato da Cgil, Cisl e Uil, la mobilitazione dei lavoratori Lsu/Lpu della Calabria non si arresta e va avanti». È quanto annuncia, in una nota la federazione regionale dell`Unione sindacale di Base (Usb) che attacca l`atteggiamento dei sindacati confederali definito da «pompiere, come al solito» in quanto questi avevano dichiarato sospesa la protesta dei precari dopo l`annuncio della Regione di saldare «soltanto due mensilità arretrate». Viceversa il sindacato di base rilancia e annuncia la convocazione per il 12 novembre dello sciopero di tutti i lavoratori e la manifestazione davanti al consiglio regionale.
«Noi riteniamo – motiva nel comunicato l`Usb – che fino a quando non saranno impegnate le somme necessarie per il pagamento di tutte le spettanze e per le proroghe dei progetti, i lavoratori devono restare in piazza». Per la federazione regionale del sindacato di base, «restano valide e attuali, infatti, tutte le motivazioni della protesta che dal 19 settembre stanno portando in piazza e dentro i luoghi di lavoro i precari Lsu/Lpu». Un`azione di protesta che «non è tesa – spiegano – solo ad ottenere le retribuzioni mensili dovute e alla proroga dei progetti (di cui, tra l’altro, non si fa menzione nelle dichiarazioni di impegno della Regione), ma è soprattutto finalizzata alla stabilizzazione definitiva del rapporto di lavoro».
«La (finta) stabilizzazione di alcuni precari – denunciano –, solo annunciata dal governo centrale con il decreto “ammazza precari”, non consentirà, infatti, nessuna assunzione dal bacino Lsu/Lpu della Calabria, per il mancato recepimento delle deroghe ai vincoli finanziari, richieste a più riprese dalla sola Usb, sia a livello locale che al ministero del Lavoro». Per i rappresentati regionali dell`Unione sindacale di base, «manca la volontà politica per trovare le soluzioni ai precari e il governo Letta non intende investire un euro su questa problematica».
«Se ci fosse stata – spiegano – l’avremmo trovata nella legge di stabilità appena varata o nel decreto ammazza precari appena convertito in legge. Ci fosse stata questa volontà, il governo avrebbe già istituito un tavolo permanente, che l’Usb continua a richiedere, con il coinvolgimento delle regioni del Sud, del  ministero del Lavoro, di quello dell’Economia e del ministero della Funzione Pubblica. Invece non accade nulla di ciò ed il tavolo annunciato con Patroni Griffi sarà, purtroppo, un’altra manovra per buttare fumo negli occhi ai lavoratori, con l’assenso delle stesse organizzazioni sindacali rimaste silenti e complici per anni, di fronte allo scempio e a tutte le manovre che hanno minato il diritto la lavoro, al reddito e alla dignità».
Da qui l`invito dell`Usb a «continuare la lotta vera, fin quando non verrà risolta definitivamente la vertenza con la stabilizzazione di tutti i precari». (0090)

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