CROTONE La Provincia pitagorica la spunta contro la banca Dexia Crediop. La High Court of Justice di Londra – il tribunale inglese titolare della vicenda – non ha accolto la richiesta che la banca aveva inoltrato ai giudici d`Oltremanica di farsi riconoscere la validità dei costi “occulti” dei derivati conseguenti alla stipula di un contratto di swap tra l`ente calabrese e l`istituto di credito.
Una vittoria importante questa che inverte il trend negativo che vedeva gli enti italiani soccombere nelle vertenze giudiziari in tema di derivati. Secondo le motivazione offerte dai giudici londinesi – che nella sentenza sono entrati nel merito –, non basterebbe la firma del contraente per rendere valido per intero un contratto. In particolare se questo “nasconde” o quantomeno non rende evidente i costi effettivi del contratto stesso. A riferire della vicenda è l`avvocato Rocco Franco, partner dello studio inglese Pini Franco Llp, che sta difendendo la Provincia di Crotone.
L`ente aveva chiesto alla banca di addivenire a una mediazione per chiudere bonariamente il contratto. Una strada che, viceversa, non era stata accolta dall`istituto di credito che si era rivolto per questo ai giudici inglesi. Una scelta che per il momento si è rivelata controproducente proprio per la banca che si è vista, inoltre, addebitare una condanna da 37.500 sterline per liquidare le spese processuali.
Dovrà essere un nuovo processo a chiarire se ci sia stata o meno la misreoesentation – cioè la presentazione fraudolenta del contratto – ai danni della Provincia. Intanto grazie a questo giudizio si potrebbe creare un precedente importante per sbrogliare la matassa dei tanti contratti sottoscritti da molti enti locali calabresi che hanno il quadro economico del propri bilanci. (0090)
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