«Abbiamo infettato la maggior parte dei personal computer nelle amministrazioni regionali, principalmente quelli dei presidenti delle Regioni Calabria, Lombardia, Sicilia, Toscana, Campania e Puglia». Il messaggio degli attivisti-hacker della rete di Anonymous risale a qualche mese fa. Oggi arrivano le prime conseguenze. L`obiettivo scelto è Giuseppe Scopelliti, governatore calabrese. Anonymous ha messo le mani nel computer del presidente della giunta regionale, pubblicando sulla Rete le preview di alcuni documenti (ci sarebbe anche un link che promette lo scaricamento dei file completi in un formato compresso, ma è irraggiungibile).
L`incipit è gioioso («Buongiorno, popolazione libera del mondo!»), poi segue una considerazione sulle politiche del governo calabrese: «Il primo leak (la fuga di notizie, ndr) è dedicato a Giuseppe Scopelliti della Regione Calabria. Giuseppe non ha fatto nulla per fermare la mafia, che in Calabria si è diffusa come una piaga, e non ci ha neppure provato». Opinioni della rete degli hacker, che non si ferma alle parole, ma passa ai documenti, spiegando di avere la possibilità di leggere «la mail di Giuseppe e anche quelle degli impiegati del suo rispettabile ufficio». C`è un “buco” gigantesco nella sicurezza informatica degli uffici della Regione. E quelli di Anonymous ci sono entrati, navigando tra i file a proprio piacimento. Il risultato è un elenco di documenti che rivelano i temi sui quali il presidente della Regione Calabria ama tenersi aggiornato.
DOCUMENTI “RISERVATI” SU ESPONENTI DEL CENTRODESTRA
Cosa ci fa nel pc di un presidente di Regione un file della Dia classificato come “restricted”? Un interrogativo che si fa ancor più pesante leggendo il contenuto di quella comunicazione che, partita dal centro operativo della Dia di Milano, sarebbe dovuta rimanere riservata. Gli investigatori dell`Antimafia ricostruiscono i rapporti tra il cartello messicano del narcotraffico Los Zetas e i clan della `ndrangheta. In particolare viene svelato il business messo in piedi dalle due organizzazioni criminali nell`Europa dell`Est grazie a un basista “eccellente”, un ministro ucraino. A contattare il politico d`oltre cortina sarebbe stato, secondo un report della Dea americana, proprio un collega di partito del presidente Scopelliti, Giampaolo Bevilacqua «of Giampà clan». Proprio l`ex vicepresidente della Sacal arrestato a luglio scorso per i suoi rapporti con la cosca di Lamezia Terme. Nello stesso documento la Dia cita un anche una relazione datata 19 agosto (non è specificato l`anno) in cui si critica l`operato del ministero degli Interni e delle autorità calabresi nel contrasto alla criminalità organizzata.
Tra le curiosità “giudiziarie” del governatore ci sarebbe anche l`indagine “Breakfast” sui rapporti tra `ndrine e Lega Nord. Tra i file sottratti dai pirati di Anonymous c`è il frontespizio del verbale di interrogatorio cui venne sottoposta, il 20 aprile 2012, Nadia Degrada, storica segretaria del leader del carroccio Umberto Bossi.
Ma Scopelliti si interesserebbe anche di vicende “minori”. Tra le carte c`è anche un verbale effettuato dai vigili urbani di Catanzaro a una concessionaria d`auto, la stessa che fornisce alcuni veicoli a palazzo Alemanni. Chissà perché?
C`è un`altra comunicazione “internazionale” tra quelle conservate dal governatore e “prelevate” da Anonymous. È una lettera dell`Unodc (l`ufficio delle Nazioni unite che si occupa di contrastare la droga e il crimine) che elogia Scopelliti per la sua decisione di destinare 900mila euro a un progetto di assistenza tecnica che ha lo scopo di rafforzare la cooperazione internazionale nell`ambito dei beni confiscati. Complimenti da conservare sul desktop.
IL PIANO DI RIENTRO
Non poteva mancare anche uno dei tormentoni degli ultimi anni: il Piano di rientro. Tra i documenti hackerati c`è anche una lettera molto critica dell`ex subcommissario Luigi D`Elia al governatore. L`alto burocrate si lamenta per «la mancata nomina del dirigente del servizio “Politiche del Farmaco”, ad oggi assente da otto mesi (la lettera è del settembre 2013, ndr)». E aggiunge che «da oltre due mesi è anche vacante la posizione di dirigente del settore “Area Lea”». Per lui, «la situazione è insostenibile e ha creato, e crea, ulteriori notevoli criticità». D`Elia stigmatizza fortemente la situazione del settore e rilancia: «A Lei le valutazioni se uno stato organizzativo simile possa continuare a sussistere». Un problema che non lo riguarda più, visto che si è dimesso qualche settimana fa ed è recentemente stato sostituito.
LA PASSIONE PER I RETROSCENA POLITICI
Tra i documenti diffusi c’è anche uno screenshot della casella mail del governatore, alla quale accede anche tramite il cellulare. Dentro vi sono conservati alcuni tra i retroscena politici ritenuti più interessanti e pubblicati sui maggiori quotidiani nazionali come Corriere della Sera e la Repubblica. Questioni che interessano da vicino il governatore, negli ultimi tempi impegnato a rafforzare la posizione di Alfano all`interno di Forza Italia e a salvaguardare il governo delle larghe intese.
LA FICTION SU VERSACE
E tra le comunicazioni conservate ce n`è anche una della “Titania produzioni”, che chiede a Scopelliti un aiuto per portare a termine la realizzazione della fiction su Gianni Versace. Gli emissari della società dicono di aver contattato lui su suggerimento del professore Giuliano Urbani, ex ministro del governo Berlusconi e tra i fondatori di Forza Italia nel 1994.
IL COMMENTO DEL GOVERNATORE: «UN FATTO GRAVISSIMO»
«La diffusione da parte di Anonymous della mia posta privata, oltre ad essere un fatto gravissimo che abbiamo denunciato alla polizia postale, dimostra senza dubbio la limpidezza del mio operato». Lo afferma il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, in una dichiarazione in merito all`attacco di Anonymous. «Si tratta – prosegue Scopelliti – di corrispondenza e documenti che attengono alla mia attività politico – istituzionale e che rafforzano la correttezza e trasparenza del mio agire». Secondo quanto si è appreso in ambienti dell`amministrazione regionale, inoltre, l`attacco dei pirati informatici, che hanno messo in rete alcune schermate di posta elettronica e documenti in pdf, non ha riguardato solo i computer della Presidenza della Regione Calabria ma anche i pc di dirigenti e di altre strutture dell`ente. Le verifiche sono state fatte con l`ausilio della Polizia postale e dei tecnici che si occupano del sistema informatico della Regione Calabria. Ulteriori approfondimenti sono in corso per capire quante e quali siano le macchine violate dagli hacker.
x
x