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Estorsione e usura a Palmi, 8 arresti

PALMI In gergo era un “fiore” ma in realtà si trattava del prezzo che la cosca avrebbe imposto a commercianti e imprenditori di Palmi. A due giorni dal maxisequestro ai beni dei Mattiani – consider…

Pubblicato il: 14/11/2013 – 8:31
Estorsione e usura a Palmi, 8 arresti

PALMI In gergo era un “fiore” ma in realtà si trattava del prezzo che la cosca avrebbe imposto a commercianti e imprenditori di Palmi. A due giorni dal maxisequestro ai beni dei Mattiani – considerati contigui ai Gallico -, la ‘ndrina del Reggino torna nel mirino delle forze dell’ordine: otto persone, presunti esponenti e affiliati al clan di `ndrangheta operante a Palmi, sono state arrestate dalla squadra mobile e dal commissariato di polizia palmese. I reati contestati vanno dall’associazione mafiosa all’usura e all’estorsione e sono aggravati dalle modalità mafiose o dall`aver favorito una cosca mafiosa. L’operazione – denominata per l’appunto “Fiore” – è collegata ai fermi che lo scorso ottobre hanno fatto luce su alcuni episodi di usura ed estorsione ai danni di imprenditori e commercianti di Palmi. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia reggina, che coordina le indagini.

GLI ARRESTATI
Gli arrestati sono Domenico e Ivan Nasso, Loredana Rao, Antonino Gallico, Antonio Cosentino, Rocco Bartuccio, Rocco Brunetta e Emanuele Cosentino. Gli ultimi quattro erano già in carcere dal 26 ottobre scorso su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. L`operazione “Fiore” è infatti la naturale prosecuzione degli arresti dell`ottobre scorso. Gli arresti sono stati compiuti dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dagli uomini del commissariato di Palmi. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e usura, aggravata dalle modalità mafiose.

ESTORSIONE E USURA QUALE REDDITO PRINCIPALE DELLA FAMIGLIA
Dalle indagini sarebbe emerso il ruolo determinate svolto da Loredana Rao e dal figlio Ivan Nasso quale elemento di collegamento tra l`altro familiare, Domenico detenuto, e l`esterno del clan Gallico. Infatti dalle risultanze portate avanti dagli inquirenti i due, nei colloqui in carcer,e avrebbero aggiornato il boss e ricevuto direttive da far eseguire direttamente o da comunicare agli altri appartenenti alla `ndrina. Si tratterebbe di precise indicazioni sulla gestione dell`attività estorsiva della cosca nei confronti di numerosi commercianti e imprenditori della zona.
Inoltre dalla lunga e laboriosa attività d’indagine, sfociata nell’emissione degli odierni provvedimenti restrittivi – naturale prosecuzione delle operazioni “Cosa Mia 1,2 e 3” – sarebbe stato possibile accertare che la quasi totalità del denaro utilizzato dai Gallico per il mantenimento della famiglia e dei soggetti detenuti nonché per l`acquisto di beni mobili e immobili proverrebbero dall`attività estorsiva praticata in modo capillare a Palmi oltre al ricorso alla pratica dell`usura.
Il riscontro alle risultanze delle indagini deriverebbe anche dalle recenti dichiarazioni rese da quattro imprenditori di Palmi, i quali, posti dinanzi alle evidenze investigative acquisite nel corso delle indagini, avrebbero confermato le vessazioni alle quali sono stati sottoposti dai soggetti indagati.  (0090)

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