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Strage di Duisburg, donne incatenate davanti al duomo di Reggio. Conclusa la protesta

REGGIO CALABRIA Si è conclusa la protesta dei familiari di Giovanni Strangio e di Giuseppe Nirta che stamane si sono incatenati nel duomo di Reggio Calabria in occasione della cerimonia religiosa d…

Pubblicato il: 24/11/2013 – 14:13
Strage di Duisburg, donne incatenate davanti al duomo di Reggio. Conclusa la protesta

REGGIO CALABRIA Si è conclusa la protesta dei familiari di Giovanni Strangio e di Giuseppe Nirta che stamane si sono incatenati nel duomo di Reggio Calabria in occasione della cerimonia religiosa della Madonna della Consolazione. La protesta si è conclusa dopo l`intervento di polizia, carabinieri, Procura della Repubblica e diocesi di Reggio. I rappresentanti istituzionali hanno avuto modo di parlare con le cinque donne, di cui tre si erano incatenate, e al termine del colloquio si è conclusa la protesta. Le cinque donne sostengono l`innocenza dei Strangio e Nirta circa la strage di Duisburg.

LE DONNE INCATENATE DALLA MATTINA
I familiari di Giovanni Strangio, condannato in primo grado all`ergastolo per la strage di Duisburg, e di Giuseppe Nirta, si sono incatenati nel duomo di Reggio Calabria per protestare contro i processi che vedono coinvolti i loro congiunti. Alla protesta stanno partecipando complessivamente cinque donne di cui tre si sono sedute e incatenate nel duomo di Reggio Calabria. «Continueremo a protestare – affermano – fino a quando non avremo una risposta dallo Stato». La strage di Duisburg, compiuta a Ferragosto del 2007 e nella quale furono uccise sei persone, è stata il culmine della faida di San Luca tra i Nirta-Strangio e i Pelle-Vottari. «Vogliamo giustizia – aggiungono – e chiediamo che sia rotto questo muro di omertà. Per la magistratura loro sono i perfetti colpevoli, da inserire nei libri della storia criminale come una vittoria dello Stato contro le mafie. Che siano innocenti o colpevoli poco importa. La Procura tedesca ha dichiarato, invece, apertamente che non ci sono i presupposti per istruire un processo in Germania contro di loro. Vogliamo che siano bloccati questi falsi processi e predisposto un accertamento parlamentare». Per Giovanni Strangio è in corso il processo d`appello mentre per Giuseppe Nirta si sta svolgendo il dibattimento di primo grado a Locri nel quale è imputato anche Sebastiano Nirta. Per i Nirta la Dda ha chiesto la condanna all`ergastolo. «Per la Procura di Duisburg che ha condotto le indagini – concludono le donne – i nostri congiunti non sono perseguibili mentre per la Procura di Reggio Calabria che non ha condotto le indagini sono colpevoli. Vogliamo giustizia per degli innocenti accusati di un crimine non commesso e giustizia per le vittime della strage». (0050)

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