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Sedriano, il Tribunale vuole la relazione che ha portato allo scioglimento

MILANO La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano è interessata ad acquisire la relazione della commissione prefettizia che ha portato allo scioglimento del Comune di Sedriano, hinter…

Pubblicato il: 27/11/2013 – 13:26
Sedriano, il Tribunale vuole la relazione che ha portato allo scioglimento

MILANO La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano è interessata ad acquisire la relazione della commissione prefettizia che ha portato allo scioglimento del Comune di Sedriano, hinterland milanese, per infiltrazioni mafiose, deciso dal ministero dell`Interno lo scorso 15 ottobre e ratificato con un provvedimento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È emerso nell`udienza di stamattina a carico di Alfredo Celeste, l`ex primo cittadino di Sedriano, accusato di corruzione aggravata dall`aver favorito la `ndrangheta, e per il quale il pm della Dda di Milano Alessandra Dolci ha chiesto la misura della sorveglianza speciale per tre anni al collegio delle misure di prevenzione.
È stata la stessa difesa di Celeste, con l`avvocato Giorgio Bonamassa, a chiedere ai giudici delle misure di prevenzione che la relazione della commissione prefettizia di circa 300 pagine venga depositata agli atti per poter citare una serie di testi a discolpa dell`ex sindaco, anche imputato nel procedimento a carico dell`ex assessore regionale Domenico Zambetti, accusato di voto di scambio con la `ndrangheta.
«Quella relazione – ha spiegato il difensore in aula – parla soltanto di pericolo di infiltrazioni mafiose, senza fatti concreti». Il difensore, inoltre, ha preannunciato che l`ex sindaco ricorrerà al Tar contro il provvedimento di scioglimento del Comune di Sedriano. «È il primo caso di scioglimento di un comune lombardo per mafia», ha ricordato il pm Dolci, chiarendo di aver già chiesto e ottenuto dal ministero dell`Interno la relazione della commissione prefettizia, che viene però classificata dal ministero come «riservata e non ostensibile» e dunque non depositabile agli atti del procedimento. I giudici, prendendo atto che il pm ha già la disponibilità della relazione e dato «l`interesse ad acquisirla», hanno invitato la Procura a chiedere al ministero la «declassificazione» degli atti prefettizi per poterli depositare nei prossimi giorni. (0040)

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