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SANGUE INFETTO | Nuovi controlli sui flaconi di sapone

COSENZA Saranno controllati tutti i flaconi di sapone che potrebbero essere stati contaminati con il germe serratia marcescens. È questa la successiva fase dell`inchiesta sul sangue infetto all`osp…

Pubblicato il: 29/11/2013 – 12:49
SANGUE INFETTO | Nuovi controlli sui flaconi di sapone

COSENZA Saranno controllati tutti i flaconi di sapone che potrebbero essere stati contaminati con il germe serratia marcescens. È questa la successiva fase dell`inchiesta sul sangue infetto all`ospedale di Cosenza, che ha preso il via dopo la morte di Cesare Ruffolo, il settantenne di Rende deceduto nel luglio scorso, tre settimane dopo aver effettuato una trasfusione. La Procura di Cosenza (rappresentata dai pm Paola Izzo e Salvatore Di Maio) sta indagando anche sul caso di un 37enne cosentino che sarebbe stato infettato dal germe e che quasi un mese fa ha presentato denuncia. Adesso la Procura ha unificato i due procedimenti e il prossimo 7 dicembre saranno eseguiti ulteriori accertamenti a Bari: in particolare, bisognerà verificare se la serratia marcescens si sia formata nei flaconi di sapone già chiusi.
Il 37enne racconta il suo calvario agli inquirenti. Si tratta di un paziente talassemico, costretto a sottoporsi a emotrasfusione ogni 15 giorni. La mattina del 19 giugno 2013, però, qualcosa non va per il verso giusto. Succede quando gli viene iniettata la seconda sacca di sangue: l`uomo sente un tremore alle gambe e i primi brividi di freddo. Dopo qualche minuto, il paziente interrompe la trasfusione. Fa tutto da sé, prima che intervenga un infermiere per trasferirlo in un`altra stanza del reparto, su un lettino. Lì, mentre gli viene somministrato del cortisone, sente «voci che attribuivano il mio strano malessere alla sacca che mi era stata parzialmente trasfusa». Le sue condizioni peggiorano rapidamente e dopo una notte trascorsa in Pronto soccorso, arriva – alle 15 del giorno successivo – il trasferimento nel reparto di Medicina e il ricovero «con diagnosi di shock settico da serratia marcescens». Il nome del batterio compare per la prima volta la scorsa estate, quando un pensionato muore dopo aver fatto una trasfusione.
Gli inquirenti aspettano l`esito della visita medica a cui il 37enne è stato sottoposto e si attende il 7 dicembre per eseguire esami irrepetibili e fare luce sulla morte di Ruffolo e capire anche che cosa sia successo al 37enne. (0050)

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