ALESSANDRIA Gli investigatori escludono che, almeno per il momento, Franco Domenico Belsito – il vibonese trovato morto nel bagagliaio della sua automobile in provincia di Alessandria – un collegamento con l`omonimo Belsito, ex tesoriere della Lega Nord. La notizia era stata riportata oggi dalla Stampa.
Il suo nome – scrive il quotidiano torinese – spunta anche in una visura camerale della società “Aurora”, con sede in via Gaggio 2 a Lugano, originariamente intestata a Giovanni Russo e poi nel marzo del 2011 rilevata da Franco Domenico Belsito che ne era diventato gerente. Gli investigatori che indagano sull`omonimo Francesco Belsito – tesoriere della Lega Nord e calabrese come la vittima – ritengono che Francesco Belsito «abbia potuto trovare comodo utilizzare Franco Domenico Belsito come prestanome, escamotage che poteva tornare utile nell`utilizzo di due codici fiscali diversi, ma facilmente confondibili vista la quasi sovrapposizione dei nomi». Franco Domenico Belsito rimase titolare della società svizzera – ufficialmente nata per occuparsi di lavori edili – fino a marzo 2012. Poi – quando la bufera giudiziaria stava per abbattersi sul Carroccio – la società venne fatta fallire. Proseguono le indagini sulla morte di Franco Domenico Belsito, 52 anni, vibonese ma residente a Gavi in provincia di Alessandria. Che hanno già portato a individuare e fermare un altro calabrese, Alessandro Loiacono, accusato dell`omicidio. Belsito è stato trovato senza vita raggomitolato nel bagagliaio della sua Croma, abbandonata a Lu Monferrato. Si attende l`esito dell`autopsia per sapere da quanto tempo quel cadavere stava lì e a quando risale l`omcidio. Intanto gli inquirenti stanno passando al setaccio la vita dell`imprenditore di Sant`Onofrio. Il suo nome – scrive oggi La Stampa – spunta anche in una visura camerale della società “Aurora”, con sede in via Gaggio 2 a Lugano, originariamente intestata a Giovanni Russo e poi nel marzo del 2011 rilevata da Franco Domenico Belsito che ne era diventato gerente. Gli investigatori che indagano sull`omonimo Francesco Belsito – tesoriere della Lega Nord e calabrese come la vittima – ritengono che Francesco Belsito «abbia potuto trovare comodo utilizzare Franco Domenico Belsito come prestanome, escamotage che poteva tornare utile nell`utilizzo di due codici fiscali diversi, ma facilmente confondibili vista la quasi sovrapposizione dei nomi». Franco Domenico Belsito rimase titolare della società svizzera – ufficialmente nata per occuparsi di lavori edili – fino a marzo 2012. Poi – quando la bufera giudiziaria stava per abbattersi sul Carroccio – la società venne fatta fallire. (0050)
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