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Omicidio Puntorieri, il perito della difesa: tutto è da rimettere in discussione

REGGIO CALABRIA Dall’identificazione di uno dei presunti killer, tramite una perizia fonica, ai file audio e video determinanti per incastrare i tre imputati, accusati dell’omicidio di Marco Puntor…

Pubblicato il: 05/12/2013 – 22:46
Omicidio Puntorieri, il perito della difesa: tutto è da rimettere in discussione

REGGIO CALABRIA Dall’identificazione di uno dei presunti killer, tramite una perizia fonica, ai file audio e video determinanti per incastrare i tre imputati, accusati dell’omicidio di Marco Puntorieri. Per Mariano Pitzianti, consulente tecnico delle difese, tutto è da rimettere in discussione perché le conclusioni della Procura di Reggio presentano enormi “buchi neri”. È una perizia devastante, accolta con bellicoso scetticismo dal pm Stefano Musolino, quella che il consulente ha illustrato oggi in aula al processo per l’omicidio del giovane del rione Modena, a Reggio, scomparso nelle campagne di Armo, il 15 settembre 2011. I suoi presunti assassini saranno identificati mesi dopo dai carabinieri grazie ai filmati contenuti in una pen drive che una mano – tuttora anonima – ha fatto pervenire alla stazione del rione Modena assieme a una missiva che ha permesso agli investigatori di incastrare Domenico Ventura, Natale Cuzzola e Domenico “Doddy”Condemi. Ma almeno quest’ultimo – afferma il consulente, rispondendo alle domande degli avvocati Giacomo Iaria e Marcello Foti – non era a bordo dell`autovettura con cui i tre presunti killer sarebbero andati nelle campagne di Armo per un ultimo sopralluogo, il giorno prima dell’omicidio. È questo il risultato della perizia depositata ieri in Corte d`Assise, e che potrebbe rivelarsi determinante per evitare a Condemi una lunga pena detentiva e che attacca frontalmente il compendio probatorio messo alla base dell’inchiesta. Una bordata che non rimarrà isolata. Anche i video infatti non passeranno indenni all’esame del consulente. Per Pitzianti “non si tratta dei file originali, sono convertiti” e soprattutto: “Si tratta di una copia che così come è stata fatta non dà garanzie processuali. Copia forense io non ne ho mai avuta”. Accuse respinte al mittente dal pubblico ministero con argomentazioni che fanno insorgere gli avvocati, mentre anche nella gabbia dei detenuti il clima si surriscalda, mettendo a dura prova la pazienza della presidente Ornella Pastore. L’unico a rimanere tranquillo è Mariano Pitzianti che punto per punto risponde alle domande delle difese e continua a demolire le ricostruzioni della pubblica accusa a partire da quei video dell’omicidio che del processo costituirebbero la prova regina. Video che – afferma – non sarebbero stati girati da un’unica mano. “Non si è trattato di un solo operatore ma di più persone. Almeno tre erano in movimento, che si spostavano da una parte all`altra del campo d`azione”. Operatori – a detta del perito – esperti, che non si sarebbero limitati a riprese frontali, ma si sarebbero mossi con la cognizione necessaria per riprendere ogni dettaglio necessario. “Uno di loro potrebbe addirittura essersi arrampicato perchè si nota l`immagine verso l`alto quando si prova a prendere la targa. Per me – ripete – erano almeno in tre”. Ma soprattutto – aggiunge il consulente – quelle immagini hanno subìto un processo di post produzione. “C`è un taglia e incolla, nella sequenza mancano alcune immagini e anche i luoghi non corrispondono. In un video manca l`audio perchè è stato masterizzato, quindi cancellato”. Questi non sono che alcuni degli esempi portati da Pitzianti a sostegno della sua tesi, senza perdersi in tecnicismi, ma con argomentazioni logiche che fanno breccia anche fra i profani. In una delle clip – spiega infatti il tecnico – “dopo lo sparo, dall`albero distante pochi metri continuano a cantare gli uccelli ma è esperienza consolidata che ad ogni sparo scatena un fuggi fuggi fra i volatili”. Argomentazioni che toccherà alla Corte valutare, ma che dovranno anche superare il controesame del pm Musolino, previsto fra novanta giorni. Nel frattempo però Pitzanti si mostra granitico. E dei risultati della sua perizia dice “non ne sono convinto, ne sono certo”. (0050)

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