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«Cinema calabresi a rischio»

LAMEZIA TERME Cinema calabresi a rischio. Con l’imminente passaggio dalla pellicola in celluloide al formato digitale (switch off cinematografico) si annuncia un 2014 nero per almeno 20 storici cin…

Pubblicato il: 08/12/2013 – 13:53
«Cinema calabresi a rischio»

LAMEZIA TERME Cinema calabresi a rischio. Con l’imminente passaggio dalla pellicola in celluloide al formato digitale (switch off cinematografico) si annuncia un 2014 nero per almeno 20 storici cinema calabresi, impossibilitati a sostenere le ingenti spese economiche necessarie per la riconversione tecnologica delle sale.
A tal proposito il consigliere regionale Emilio De Masi, insieme al collega Domenico Talarico, ha depositato un’interrogazione indirizzata all’assessore alla Cultura Mario Caligiuri al fine di conoscere se, e quali misure, la Regione intende adottare nell’immediato per sostenere gli esercenti.
«Secondo i dai dati diffusi da “Cinetel” e dall’Associazione nazionale esercenti Cinema (Anec) – spiega Emilio De Masi – i costi della digitalizzazione si aggirano tra i 70 e i 100mila euro; cifra astronomica se si considera che la maggior parte dei cinema calabresi operano in piccoli centri di provincia, dove gli incassi annui non consentono di affrontare tali spese».   
Nel corso dell’ultimo anno sono state molte le Regioni italiane che hanno inteso destinare cospicui finanziamenti, nella maggior parte dei casi a valere su fondi europei, al fine di sostenere il comparto cinematografico e il passaggio alla tecnologia digitale delle sale. A ciò si aggiunge una “Tax Credit digitale” (credito d’imposta del 30%) inserita dal governo nel decreto sviluppo del 2012.
In mancanza di tali misure, su 50 cinema esistenti in Calabria, sono destinati ad abbassare definitivamente la saracinesca dopo anni di passione e lavoro almeno 20 esercenti di settore, tutti quelli che appunto non sono riusciti a sostenere di tasca propria tali costi.
«Un pericolo da scongiurare assolutamente – conclude De Masi – perché la chiusura anche di una sola di queste storiche sale cinematografiche rappresenterebbe un duro colpo non al settore culturale, ma anche al sistema economico e sociale di una regione dove molto spesso mancano i più elementari presidii di aggregazione sociale e rinnovamento intellettuale». (0040)

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