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ANTIMAFIA A REGGIO | Il monito del ministro Cancellieri: «Più attenzione per la Calabria»

REGGIO CALABRIA Il nuovo Tribunale di Reggio sarà ultimato al più presto. Lo ha detto oggi il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, nel corso della sua audizione in Commissione antimafia,…

Pubblicato il: 09/12/2013 – 16:56
ANTIMAFIA A REGGIO | Il monito del ministro Cancellieri: «Più attenzione per la Calabria»

REGGIO CALABRIA Il nuovo Tribunale di Reggio sarà ultimato al più presto. Lo ha detto oggi il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, nel corso della sua audizione in Commissione antimafia, eccezionalmente riunita a Reggio. «Abbiamo trovato i 5 milioni che mancavano, i lavori riprenderanno a breve, visto che è tutto pronto per l’assegnazione degli appalti», ha spiegato la guardasigilli, che però non ha dato riferimenti circa i tempi di consegna del palazzo di giustizia.
La Cancellieri ha anche affrontato il nodo della legge sullo scioglimento dei Comuni. «La normativa è esaustiva – ha affermato –, ma occorrerebbe fare qualcosa di più. A Reggio, a esempio, abbiamo visto situazioni particolarmente delicate nelle partecipate. Le norme di riferimento devono includere anche le società miste dove si può annidare l’interesse mafioso». Per il ministro le regole che determinano l’azzeramento dei consigli comunali sono dunque «sufficienti». Devono però essere ampliate in relazioni alle società che gravitano attorno ai Comuni. I casi Multiservizi e Leonia, partecipate di Palazzo San Giorgio, dimostrano infatti l’interesse delle cosche nei confronti di queste società.
Ma le norme in questione devono tenere anche in considerazione il grado di permeabilità dei settori amministrativi e burocratici degli enti comunali. La Cancellieri è convinta che, in certi casi, «anche i funzionari vanno mandati a casa, non solo i politici». Il ministro ha poi elogiato il lavoro dei tre commissari che attualmente guidano il Comune di Reggio. «Sono tre pellegrini che devono affrontare un lavoro immane. Si stanno sforzando di comunicare con la popolazione che in questo momento sta soffrendo molto». «La Calabria – ha continuato – meriterebbe un’attenzione speciale, bisognerebbe che tutti noi ce ne facessimo carico».
Il ministro ha anche fatto cenno ai prossimi decreti correttivi sulla geografia giudiziaria. Interventi che riguardano da vicino il Tribunale di Rossano, la cui apertura è stata prorogata di un anno ma che è ancora a rischio chiusura. «Su Rossano faremo approfondimenti – ha spiegato Cencellieri –, anche se deve essere tenuto presente che la Calabria finora ha avuto tutti i tribunali aperti. Vorrei approntare i decreti entro la fine dell’anno». Nel corso della riunione, la deputata Enza Bruno Bossio ha ricordato il recente blocco delle attività del Tribunale di Castrovillari e sottolineato la necessità di mantenere il presidio di Rossano.

L’ARRESTO DELLA GIRASOLE
Il ministro Cancellieri, incalzata dalla senatrice crotonese Dorina Bianchi (Ndc), ha parlato delle ultime vicende di Isola di Capo Rizzuto, dove l’ex sindaco Carolina Girasole è finita agli arresti domiciliari per via dei suoi presunti “rapporti pericolosi” con la cosca Arena. «Dobbiamo aspettare l’esito delle indagini – ha spiegato –, anche se possiamo già dire che quello che emerge da quel territorio fa veramente impressione». Ma è tutta la Calabria, per la Cancellieri, a vivere in una profonda situazione di disagio. Per questo meriterebbe «un’attenzione del tutto particolare». Come dimostrano anche le vicissitudini dell’eterna incompiuta, l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, «uno dei più grandi scandali del nostro Paese». Almeno sul fronte giudiziario, però, la presenza delle istituzioni si sta facendo sentire. «Diamo atto che lo Stato sta rispondendo, anche se il fenomeno è molto grosso», ha aggiunto il ministro.

I GUAI DELL’AGENZIA
Ma a tenere banco è stato soprattutto lo stallo in cui si trova impantanata l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, che ha proprio a Reggio la sua sede principale. «L’Agenzia – ha osservato il ministro – ha una serie di problemi sulla messa a frutto dei beni, che hanno una produttività minima. Per farla funzionare serve una nuova normativa che dia un colpo d’ala. In primo luogo sulle imprese, che spesso vivono grazie alle commesse che vengono fornite dal mondo mafioso. Ecco perché l’Agenzia dovrebbe avere un patrimonio che permetta all’impresa di conquistarsi un posto al sole, altrimenti passa il messaggio che la mafia dà lavoro e lo Stato no. Meglio venderli che farli finire male, stando attenti a che non li ricomprino i mafiosi».

QUERELLE SULL’INDULTO
Momenti di tensione tra il ministro e il senatore grillino Mario Giarrusso, che attacca la Cancellieri sulle sue precedenti affermazioni sull’indulto. «Non è possibile che un esponente del governo riferisca notizie non vere. Il ministro ha detto che l’indulto non ha riguardato soggetti pericolosi». Pronta la risposta della Cancellieri: «Non ho mai detto niente del genere, ma solo che l’indulto lo decide il Parlamento e che è un provvedimento che non riguarda affatto i detenuti soggetti al 41bis».

LE MINACCE DI RIINA
Ampio spazio ha poi avuto l’ultima vicenda che vede protagonista Totò Riina, intercettato nel carcere di Opera mentre parla in toni minacciosi del magistrato antimafia Nino Di Matteo. Frasi che hanno fatto scattare l’allarme sull’incolumità del pm palermitano. «Non risultano elementi espliciti di attività intimidatoria», ha rassicurato il ministro, che ha anche sottolineato come il figlio del capo dei capi, Giovanni, non «abbia mai avuto momenti di socialità» con altri detenuti che successivamente hanno avuto rapporti in carcere con il padre. Diversi esponenti della Commissione hanno chiesto spiegazioni circa l’esistenza di un protocollo che consente alle forze dell’intelligence di avere “contatti” con i boss. In particolare è stato Claudio Fava (Sel) a paventare il rischio di un uso distorto di questo provvedimento. Il ministro ha specificato di non essere a conoscenza di alcun protocollo, ma ha preso l’impegno di raccogliere tutte le informazioni possibili e riferirle in seguito alla Bicamerale.
In chiusura, il presidente della Commissione, Rosy Bindi, ha spiegato l’importanza della riunione ospitata oggi a Reggio e prossimamente a Milano: «Un gesto di attenzione per due territori particolarmente sensibili, che significa  dare risposte alle situazioni più critiche del Paese». (0080)

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