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Padre Fedele, rinviata la sentenza della Cassazione

COSENZA È stata rinviata a data da destinarsi la sentenza della Cassazione per Padre Fedele Bisceglia e sul suo segretario Antonio Gaudio – accusati di violenza sessuale ai danni di una suora – e c…

Pubblicato il: 10/12/2013 – 6:20
Padre Fedele, rinviata la sentenza della Cassazione

COSENZA È stata rinviata a data da destinarsi la sentenza della Cassazione per Padre Fedele Bisceglia e sul suo segretario Antonio Gaudio – accusati di violenza sessuale ai danni di una suora – e condannati rispettivamente a nove anni e tre mesi e sei anni e tre mesi di carcere. L`udienza – come è stato comunicato via fax ai legali delle parti – è stata rinviata per «impedimento di un consigliere».
La bufera giudiziaria si è abbattuta sul «monaco» – come tutti chiamano a Cosenza l`ex frate ultrà – il 23 gennaio del 2006 quando venne arrestato assieme a Gaudio dagli agenti della squadra mobile della città dei Bruzi perché una religiosa delle Francescane dei poveri accusò i due di averla violentata per cinque volte nell’Oasi francescana, la struttura d’accoglienza fondata dal religioso. Nel frattempo l`ex frate viene sospeso a divinis e non appartiene più al suo Ordine. Nel gennaio del 2008 il gup del Tribunale bruzio, Livio Cristofano, rinvia a giudizio il sacerdote e Gaudio. Due mesi dopo, l’11 marzo, inizia il processo. Il collegio giudicante decide di seguire la linea della riservatezza, come avviene nei casi di violenza sessuale: dibattimento a porte chiuse. Un processo complesso e dunque difficile da seguire. Dopo innumerevoli udienze fiume, una marea di testimonianze e consulenze – il processo di primo grado è durato tre anni –, i giudici condannano padre Fedele a nove anni e tre mesi di reclusione e Gaudio a sei anni e tre mesi perché – come si leggerà poi nelle motivazioni della sentenza – la ricostruzione della suora «è priva di contraddizioni e salti logici ed espone con coerenza, logicità e lucidità tutti gli episodi cristallizzati nei diversi capi di imputazione».
La seconda fase inizia nell`ottobre dello scorso anno con il processo d`appello. Il collegio difensivo deposita una corposa memoria difensiva di 289 pagine in cui si rileva «la scarsa attendibilità della denunciante che l`ha vista coinvolta, nelle more di questo processo, in ben altri tre episodi di violenza sessuale ad opera di ignoti». Ma nessun dubbio sull`attendibilità della suora viene sollevato dal sostituto procuratore generale Raffaella Sforza che ha chiesto alla Corte di appello di Catanzaro di confermare la sentenza emessa in primo grado. E così è andata. In tutto questo tempo padre Fedele – che ha partecipato a ogni udienza dei due processi con il Rosario in mano – si è sempre dichiarato innocente, definendosi vittima di un complotto.
Adesso tocca agli ermellini mettere la parola fine su una vicenda giudiziaria lunga e complessa e che ha avuto anche una forte eco mediatica. (0050)

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