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Più di 1200 arresti e oltre venti maxi operazioni

REGGIO CALABRIA Sono 1272 le persone arrestate, fra cui 23 latitanti di cui uno di massima pericolosità, oltre 65mila i servizi di prevenzione effettuati, e oltre venti maxi operazioni anti `ndrang…

Pubblicato il: 13/12/2013 – 19:02
Più di 1200 arresti e oltre venti maxi operazioni

REGGIO CALABRIA Sono 1272 le persone arrestate, fra cui 23 latitanti di cui uno di massima pericolosità, oltre 65mila i servizi di prevenzione effettuati, e oltre venti maxi operazioni anti `ndrangheta. E sul fronte del pronto intervento cinquantamila chiamate pervenute, per una media di oltre 130 al giorno, cui sono seguiti oltre 5mila interventi, mentre a tutela della sicurezza stradale si registrano più di 150mila controlli personali su strada e altri 90mila su autovetture. Sono questi i numeri con cui il Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria si appresta a chiudere il 2013 con un bilancio decisamente in attivo.
«Dal 2011 ad oggi abbiamo incrementato in modo significativo il numero di delitti con autori noti e questo è un dato importante perché è indicativo del nostro impegno a dare una risposta sempre migliore ai cittadini», ha commentato il comandante provinciale Lorenzo Falferi, che oggi – in occasione della presentazione del calendario dell’Arma, giunta al suo duecentesimo anno di età – ha fatto una sintesi dell’attività svolta nel corso degli ultimi dodici mesi in un «teatro difficile come può essere quello di Reggio Calabria» da quelli che definisce «i miei ragazzi». «Questa – ha sottolineato – è una terra complicata e qui vengo alla nostra amata Reggio Calabria che, pur non essendo originari di qui, sentiamo come nostra. La volontà dell’Arma è stare vicini ai cittadini, svolgendo un compito delicato: intervenire per garantire la sicurezza delle persone».
Un compito che, a detta del comandante, i Carabinieri, «nati come polizia di prossimità già nel 1814», puntano a mantenere tutelando – anche in tempi di crisi economica e taglio di fondi e finanziamenti – «fondamentali presidi sul territorio quali le stazioni». Presidi necessari per il controllo del territorio, ma anche un’articolazione importante – ha spiegato Falferi – in chiave investigativa: «Nessuno più di un comandante di stazione è in grado di fare da termometro dei cambiamenti sociali: con la `ndrangheta oggi è una sfida d`intelligenza. Come tutte le forme di criminalità ha una natura adattiva, dunque dobbiamo essere sul territorio per capirne l’evoluzione». Indagini sviluppate anche e soprattutto da tutte le componenti operative del Comando provinciale, che operano in sinergia con i reparti speciali come il Ros, i Cacciatori, i Nas o il Noe e che hanno portato a successi importanti, prova ne siano operazioni come – solo per citarne alcune – Erinni, Assenzio 2, Inganno, Terra bruciata.
Un lavoro svolto con quello «spirito di servizio, del lavorare per prestare un servizio» che per il comando si è cristallizzato nel «blitz» – così lo definiscono – che ha permesso di scortare i Bronzi  nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre al Museo, «la loro casa nel cuore della città», ma che forse – a detta del comandante provinciale – a volte forse non viene compreso fino in fondo. «Speriamo che il 2014 – ha concluso Falferi – possa essere un nuovo anno di successi operativi perché così potremo garantire ai cittadini di questa città e questa provincia il giusto diritto a una vita migliore». (0070)

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