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Gioia, agguato a colpi di kalashnikov Salvo per miracolo un 40enne

GIOIA TAURO Gli hanno sparato contro più di 20 colpi con un fucile mitragliatore kalashnikov, ma non sono riusciti a portare a compimento la loro missione di morte. L`obiettivo dei sicari, un impre…

Pubblicato il: 14/12/2013 – 10:40
Gioia, agguato a colpi di kalashnikov Salvo per miracolo un 40enne

GIOIA TAURO Gli hanno sparato contro più di 20 colpi con un fucile mitragliatore kalashnikov, ma non sono riusciti a portare a compimento la loro missione di morte. L`obiettivo dei sicari, un imprenditore quarantenne di Gioia Tauro, Giuseppe Pisano, infatti, è riuscito miracolosamente a salvarsi, pur riportando gravi ferite. L`agguato è stato portato a termine di prima mattina. Pisano, a bordo del suo fuoristrada Mitsubishi Pajero, verso le 6.30 stava percorrendo la strada provinciale 33 che da Gioia Tauro conduce a Rizziconi, sembra per andare a caccia. Giunto in prossimità di una strada interpoderale ha svoltato ma fatte poche decine di metri, vicino a un vecchio passaggio a livello, ha trovato una o più persone che senza esitazione hanno crivellato la vettura di colpi sparando da posizione frontale. E proprio questo potrebbe avere salvato Pisano che, gettandosi sul fondo della vettura, probabilmente è stato protetto dal motore e dalla pesante carrozzeria del fuoristrada. L`imprenditore è rimasto comunque ferito gravemente all`inguine e in altre parti del corpo. Soccorso e portato nell`ospedale di Polistena è stato immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico e poi ricoverato nel reparto di Rianimazione in prognosi riservata. Nonostante questo, però, almeno a quanto hanno riferito i medici agli investigatori, non dovrebbe essere in pericolo di vita. Adesso, però, per il personale del commissariato di Gioia Tauro e i magistrati della Procura della Repubblica di Palmi, c`è da chiarire il perché di un agguato tanto violento. Pisano è titolare, assieme ai fratelli, di una piccola impresa metalmeccanica. Fino ad alcuni anni fa, con la sua impresa, si occupava della manutenzione del termovalorizzatore di Gioia Tauro. L`uomo, pur con qualche piccolo problema in passato, non era un personaggio particolarmente noto agli investigatori, che parlano di lui come una persona «praticamente incensurata» e non risultava avere legami particolari con ambienti della criminalità organizzata che in questa zona di Calabria è particolarmente potente con le cosche Molè e Piromalli che hanno la loro base a Gioia Tauro, ma i cui interessi spaziano in tutto il mondo. Le modalità dell`agguato e l`Arma utilizzata, però, inducono ugualmente gli investigatori ad ipotizzare che il tentato omicidio sia da ricondurre a un contesto criminale. (0050)

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